Continua il viaggio tra costellazioni e mitologia dalla A alla Z . La costellazione di Ercole. Zeus suo padre, addolorato per la morte dell’eroico figlio, lo pose in cielo, dove si trova tutt’ora.
La costellazione di Ercole, fino al V secolo a.C. era dedicata a Gilgamesh, eroe e re di Uruk, in Mesopotamia, e solo dal V secolo in poi fu assegnata all’eroe greco e chiamata Ercole.
Per i Greci, Eracle, in latino, Ercole. Figlio di Zeus e di Alcmena, una mortale ennesima conquista del Dio degli Dei, casanova incallito da sempre e per sempre sgridato da Era, la Dea delle Dee, sua moglie e compagna iraconda che, tradita, amava vendicarsi non sul marito fedifrago, ma sulle ingenue fanciulle da lui concupite o, come nel caso di Ercole, sul frutto del tradimento.
Ercole , dunque, odiato da Era fin dalla nascita, dovette fare i conti per tutta la sua breve esistenza con questa scomoda realtà. Già da poppante, la perfida madre degli Dei gli mandò nella culla due grossi serpenti affinché lo stritolassero, ma egli tra una risata e un vagito prese i due rettili e ne fece un nodo, uccidendoli. Così, fin dall’infanzia tutti si accorsero della sua grande forza.
Zeus lo pose schiavo di Euristeo che, in cambio della libertà, gli chiese le famose dodici prove, che egli superò brillantemente e fu libero.
Mentre si godeva la sua libertà insieme alla bella moglie Deianira, si ritrovò a combattere con il centauro Nesso, innamorato di quest’ultima, e lo ferì a morte. Nesso, morente, disse a Deianira che se Ercole avesse indossato la sua camicia insanguinata, le sarebbe stato per sempre fedele. Deianira, che era gelosissima e convinta che Ercole si fosse invaghito di una ninfa, non se lo fece ripetere due volte e infilò la camicia insanguinata di Nesso ad Ercole. Nesso spirò senza camicia, ma ridacchiando perché Deianira era caduta nella sua trappola: in realtà il sangue di centauro era letale per Ercole, che quindi di lì a poco, con il cervello avvelenato, si gettò in un rogo ed esalò anch’egli l’ultimo respiro tra le fiamme.
Zeus suo padre, addolorato per la morte dell’eroico figlio, lo pose in cielo, dove si trova tutt’ora.
La costellazione di Ercole si trova tra le due stelle più brillanti del cielo, Arturo e Vega, quindi facilmente individuabile guardando verso Sud a mezzanotte nella prima metà di giugno. Si estende da 51° a Nord a 4° a Sud nell’emisfero boreale. E’ caratterizzata da un asterismo rappresentante un trapezio, molto grande ma abbastanza spento. La sua stella alpha, Ras Algethi, invece, è una stella doppia, una supergigante rossa con un diametro ben 419 volte più grande della nostra cara nana gialla. Si trova a 382 anni luce da noi, ma, se la immaginassimo al posto di alpha-centauri, a 4,2 anni luce, inonderebbe il nostro cielo di luce rossa, come a rammentare la grande forza del grande eroe da cui prende il nome, e le fiamme del rogo in cui morì.