Robert e Mary per Epì

Quella sera si presenterà vestito da chirurgo e per ricavare l’effetto sangue, si verserà addosso un paio di confezioni di ketchup

 

Robert Smith non è un bimbo come tutti gli altri.

Adora l’odore degli asini e durante i lunghi pomeriggi passati in casa, costringe la sorellina Janet a mangiare i vermi che lui stesso prende in giardino.

Vuole diventare uno scrittore di successo e minaccia di uccidersi  prima del venticinquesimo compleanno per poi, una volta compiuto, correggersi:

“ho capito che ero riuscito a concludere qualcosa in questa vita e questo mi ha dato nuova carica. Mi sento più allegro. La mia peggiore abitudine è quella di bere troppa birra.”

E’ convinto che la casa dei genitori, una piccola villa a Blackpool, sia infestata dai fantasmi con i quali , una volta fatta amicizia,  parla quotidianamente; tranne quella volta che ha raccontato di averne visto uno dall’aspetto goffo e con un lungo impermeabile e di non esser riuscito a dialogare perché era polacco.

I genitori sono permissivi, come lo sono gli insegnanti che gli permettono di assistere alla lezioni truccato e con indosso un vestito da donna di velluto nero.

Durante le lezioni di teatro Robert conosce Mary Poole, la ragazza più bella della scuola , e la invita ad una festa in maschera.

Quella sera si presenterà vestito da chirurgo e per ricavare l’effetto sangue, si verserà addosso un paio di confezioni di ketchup.

L’idea era bella, il risultato un pò meno: puzzava da fare schifo.

“Ogni volta che mi muovevo mi veniva la nausea.”

E probabilmente fu anche questo che contribuì alla voglia di levarsi i vestiti e perdere la verginità con Mary Poole.

Robert Smith sposerà quella ragazza, e come nelle più belle storie d’amore, stanno ancora insieme.