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Una voce appassionata e straziante, che era insieme ruggine e miele, furore e tenerezza

 

Per Janis l'amore è sesso droga e rock 'n roll.                 

“Take another little piece of my heart now” ( Trad. Prendi un altro piccolo pezzo del mio cuore ora), così cantava Janis nel 1967, e ce l’ha decisamente lasciato in eredità con la sua musica e la sua voce da gigante quel piccolo (grande) pezzo di cuore. Il 4 Ottobre del 1970 si spegneva la più grande voce "blues" della storia, Janis Joplin.

Janis era il soul, pura anima. Rientra nel dannato club 27, che si riferisce agli artisti, in prevalenza cantanti rock, morti all'età di 27 anni, tra i quali Jim Morrison, Jimi Hendrix, Kurt Cobain, Amy Winehouse. La morte di queste stelle avvenute tutte all'età di 27 anni ha davvero rivoluzionato il modo di guardare al rock. Il mondo era ancora sotto shock per la morte di Jimi Hendrix, quel 4 ottobre del 1970, quando arrivò la notizia che era stato trovato il corpo senza vita di Janis Joplin. Quindici giorni dopo la scomparsa del grande chitarrista, si spegneva anche la voce femminile più "blues" della storia. Il referto del dottore non lasciò spazio a dubbi: la cantante americana era morta il giorno prima, stroncata da un'overdose di eroina. Il suo corpo fu cremato e le sue ceneri disperse nell'Oceano, lungo la costa di Marin County, in faccia all'Oceano. Finiva così l'esistenza inquieta di Janis, una vita vissuta pericolosamente, tra droghe, alcol e sesso, da quando, appena ventenne, era fuggita dalla sua "prigione natale", come chiamava Porth Arthur in Texas. Ciò che Janis va cercando è un "mondo delle idee" in cui non ha importanza l'apparire, un gruppo di persone per cui è fondamentale aver qualcosa da dire e dirlo più forte degli altri.

Questo "mondo libero" lo trova nella musica e questo fa di lei una persona sorridente e piena di vita, vestita di abiti coloratissimi e "strani", lo sguardo di una giovane donna curiosa ed avida di vita; le foto delle esibizioni sul palco ci svelano la natura più intima e profonda di Janis: occhi socchiusi, mano aggrappata all'asta e labbra incollate al microfono per non sciupare nemmeno una nota.

Una sua celebre dichiarazione recita: “Sul palco faccio l'amore con 25 mila persone. Poi torno a casa e sono sola”. Oggi avrebbe avuto 75 anni, e questa sua dichiarazione spiega perfettamente quel mix irripetibile di rabbia e di fragilità, di sensualità e di insicurezza, di grinta e di autodistruzione, che l’ha resa la più importante cantante blues bianca di sempre, una vera e propria icona della controcultura e della musica del “secolo breve”. Parafrasando Leonard Cohen, Janis è stata una “bellissima perdente”, che sul palco smarriva ogni imbarazzo, lasciando che il fuoco del blues divampasse attraverso le sue vene e fuoriuscisse attraverso le sue urla strazianti, alternate sapientemente a momenti più dolci e intimisti.

Arrivata a Houston fece presto a diventare uno dei simboli del rock al femminile, e, a dispetto di un fisico non proprio da top-model, perfino un sex-symbol. La sua sensualità selvaggia la rendeva infatti l'alter ego femminile di ciò che erano, in quegli anni, Jim Morrison o Mick Jagger. Lo confermava un articolo apparso su "The Village Voice": "Pur non essendo bella secondo il senso comune, si può affermare che Janis è un sex symbol in una brutta confezione".

Purtroppo arrivò troppo presto quella fatidica notte dell'ultimo buco mortale. Quella notte che spense per sempre la sua voce. Una voce appassionata e straziante, che era insieme ruggine e miele, furore e tenerezza, malinconia blues e fuoco psichedelico. Un canto unico e inimitabile in tutta la storia del rock.

Era una musa inquietante, una strega capace di incantare il pubblico, la sacerdotessa di un rock estremo senza distinzione tra fantasia scenica e realtà. Alcune settimane prima di morire, aveva acquistato la lapide della tomba di Bessie Smith, la sua grande musa ispiratrice. E il destino ha voluto che anche il suo ultimo brano si rivelasse una macabra profezia: "Buried alive in the blues", sepolta viva nel blues. Per le anime dannate come Janis, le emozioni sono sempre pericolose e sono rivoluzionarie! Per le anime dannate come Janis l'amore è contemporaneamente libertà e rivoluzione! Questa è la sua eredità!