oltre i sensi

"Breve analisi della nuova produzione senza veli" Illustrazione di Peter Stanick.

È  reale tutto ciò che cade sotto la percezione dei nostri sensi, più o meno questo è quanto ci spiegava George Berkeley nel 1710 circa. I sensi ci permettono di definire la misura delle cose che ci circondano e le loro qualità.

Dovremmo perciò occuparci solo di quello che è manifesto. Eppure, gran parte dell’evidenza artistica si mostra solo in minima parte, il resto è allusione, nascondimento, metafora, allusione. Parlo dell’arte,  perché è ciò di cui questa rubrica si occuperà tra le sue righe, cercando di togliere il velo che la mimetizza per raccontare qualcosa di oltre, appunto.

Di letteratura soprattutto, e a proposito di veli, parliamo di quella produzione letteraria senza veli: i nuovi romanzi dalle cento sfumature, capaci di catturare al laccio uomini e donne.

E qua vi imploro: basta!

Non c’è niente di peggio di un libro che riduce a pappa omogeneizzata ciò che autori del passato hanno reso in modo sublime, poiché è un dato di fatto che nel passato, nella pudicizia e nel segreto, si osava con maggiore arte e prestigio il romanzo erotico. Non penso di sorprendere molti se dico che anche Pirandello si cimentò in tale genere con i suoi Racconti Erotici, o i futuristi Marinetti e Corra con il loro L’isola dei Baci, e più o meno nello stesso periodo anche Apollinaire, il poeta dei calligrammi, scriveva Le Undicimila Verghe.  Il Settecento si aggiudica l’alloro con Les bijoux indiscrets dell'enciclopedista Diderot; Mirabeau che scrive nel 1786 un piccolo trattato sull'educazione sessuale di una giovane vergine, è lo stesso che ha contribuito a scrivere la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo; l'immaginario erotico di Voltaire sfoga la sua verve anticlericale in La pulcelle d'Orléans un poema dai risvolti scabrosi e comici, pubblicato nel 1752. Alphonse Lamartine firma nel 1828 Trois petits poème érotiques, brevi racconti con titoli abbastanza eloquenti come La Masturbomanie, e ancora il romantico Musset  affronta il tema degli eccessi sessuali (come recita il sottotitolo) con Gamiani. Ma uno dei precursori nel genere è stato Jean de La Fontaine conosciuto per le sue favole per bambini, nel lontano 1671 ha sfidato i censori, scrivendo delle favole libertine in cui non si parla più di animali e la morale non è proprio adatta ai minori.

Ho tralasciato in questo breve elenco i testi considerati classici del genere come Le Relazioni Pericolose di Chordelos de Laclos e Venere in Pelliccia di Leopold von Sacher-Masoch che vi invito a scoprire per la ricchezza della prosa e la complessità dei personaggi descritti.

Non intendo qua fare classifiche o dare delle preferenze, ognuno avrà, anche in questo genere, il suo libro preferito classico o moderno, ma prima di proclamare la prosa insignificante di certi autori contemporanei a modello, vi invito a riscoprire il gusto letterario, giocoso, mirabolante e, perché no, anche perverso di autori capaci di offrirsi alla letteratura a 360 gradi.