Chi siamo noi italiani? La narrazione mediatica degli ultimi anni ha voluto consegnare ai lettori una descrizione di questo popolo un tantino difforme dalla realtà.
Approfitto delle recentissime consultazioni elettorali per cercare, in qualche modo, di capire chi siamo noi italiani. La narrazione mediatica degli ultimi anni ha voluto consegnare ai lettori una descrizione di questo popolo un tantino difforme dalla realtà. Perché dico questo? Perché la sensazione che il racconto “dell’italiano medio” in un certo modo fosse funzionale a logiche politiche, è netta, inequivocabile, secondo il mio modesto punto di vista. Si è cercato, per dirla in maniera più semplice, di creare una suddivisione tra buonisti e razzisti, tra comunisti e fascisti, fra il noi e il loro. Questa bipolarizzazione non è perfettamente in linea con la realtà e le recenti consultazioni lo hanno dimostrato. Se si agita uno spauracchio come il razzismo o il fascismo lo devi dimostrare con i fatti che questo pericolo esiste, non puoi limitarti alle parole e agli slogan. I fatti dicono che gli italiani hanno accolto centinaia di migliaia di migranti, i quali sono stati destinati spesso in contesti non consoni per una buona accoglienza. Questo ha acuito il senso di insofferenza e di abbandono di coloro che abitano le periferie, i quali peraltro, non accompagnati da un sostegno serio nel capire questo fenomeno, si sono sentiti “invasi” da chi era ancora più povero, emarginato, disperato. La mobilitazione, generosa o funzionale al proprio interesse di partito poco importa, nei confronti di disperati di altri mondi, si è contrapposta in maniera palese al disinteresse nei confronti del pensionato al minimo costretto a v