CORSIVI. Corsa al Colle: cari giornalisti c’è qualcuno che fa autocritica?

CORSIVI. Corsa al Colle: cari giornalisti c’è qualcuno che fa autocritica?

mentana

Ma il nostro mondo e cioè quello dell’informazione non ha nulla da dire per questa vicenda quirinalizia? Nessuno fa autocritica? Ci si è parlati addosso negli show televisivi a reti praticamente unificate per una settimana e per 10 ore al giorno; hanno fatto il tifo come in una curva da stadio senza capire innanzitutto, e dunque alla fine senza informare.

Tutti a dire, giornalisti che intervistavano altri giornalisti, al 99% che ora era il momento di Draghi presidente, che non c’era nessuno al di fuori di lui, che era arrivato il momento, etc etc

Senza capire, e dire dunque, che gli elettori non erano il cda della Bocconi o della Normale di Pisa ma un Parlamento in cui nessuno governa nessuno. Da tempo. E io aggiungo: per fortuna.

Conosco un po’ il Parlamento, anche questo che ha rieletto Mattarella sabato sera. Più i corridoi che i piani alti. Non c’era nessuno che a scrutinio segreto avrebbe mai votato Draghi per il Quirinale. Sia perché il Parlamento lo ha subito dal primo giorno sia perché la crisi di governo con questi partiti sarebbe stata inaffrontabile.

L’unica alternativa a Draghi, con questo Parlamento, era Mattarella, volente o nolente. Era chiarissimo a chiunque camminasse e ascoltasse.

È un parlamento di minoranze senza guide politiche dal primo giorno. Per questo era arrivato Draghi. Per fortuna nostra. Da questo non poteva che venire il bis di Mattarella. La crisi della politica non è oggi ma da qualche anno. Mi resta lo sconcerto verso lo stordimento di molti. I cosiddetti leader non hanno la minima idea di quello che si muove nei loro stessi gruppi, meno

che mai nel Paese. Ma non ci capiscono più nulla – come detto - neppure gli opinionisti e quell’insopportabile chiacchiericcio tv, che ha girato a vuoto in modo a volte patetico continuando a dire Draghi fino a venerdì sera mentre non è mai stato in gioco.

Ovviamente nessuno farà autocritica, tutti esultano in queste ore, ma a me pare proprio questo il problema: uno scollamento totale tra l’alto e il basso, l’autoreferenzialità, il distacco, la lontananza abissale proprio tra i corridoi, dove tutto si vedeva, e i piani alti, dove tutto si credeva.