CALABRIA. Terremoto e abusivismo: l'accoppiata tragica (e la Regione, assente)

CALABRIA. Terremoto e abusivismo: l'accoppiata tragica (e la Regione, assente)

terremoti e abusivismo      ''In Calabria sono state censite 120mila case fantasma, cioè case che non sono controllate perché' costruite abusivamente, e di certo queste case non saranno in grado di resistere a terremoti un po' più violenti della media. Non si sa qual è la qualità del calcestruzzo utilizzato per queste costruzioni, perché' non sono soggette a controlli, e non si può sapere se rispettano o meno la normativa antisismica''.

Il geologo Carlo Tansi torna a parlare di terremoti ponendo l'attenzione sulla mano dell'uomo che può rendere letali le conseguenze di un sisma. ''In Calabria -spiega all'Adnkronos - è stata in vigore sin dal 1994 una assurda legge regionale che ha legittimato la costruzione di edifici non conformi alle prescrizioni antisismiche dettate dalla normativa, in quanto la legge prevedeva che soltanto il due per cento dei progetti presentati al Genio civile di Cosenza venissero controllati, lasciando il restante 98 per cento privo di qualsivoglia controllo''.

Lo scienziato Carlo Tansi è uno dei sostenitori dell'applicazione di una legge regionale che metta al sicuro le abitazioni dai terremoti. ''Mi sono battuto per anni -racconta- affinché' questa legge regionale venisse cambiata, e ho duramente criticato la precedente amministrazione regionale di centrosinistra guidata da Agazio Loiero che però poi, sul finire della legislatura, dopo tante sollecitazioni, ha cambiato questa legge approvando in consiglio regionale una nuova legge sismica che impone il controllo di tutti i progetti''.

La situazione, tuttavia, non è stata risolta. ''Questa legge -lamenta il geologo- non è mai stata applicata perché' poi ci sono state le elezioni, è arrivata la nuova Giunta attualmente in carica di centrodestra guidata da Giuseppe Scopelliti e anziché' applicare subito una legge che considero urgente e prioritaria in modo assoluto, ne ha rinviato, a tutt'ora, l'applicazione''.

Costruire bene è la migliore difesa contro il terremoto, ''come insegnano giapponesi e americani'', spiega Carlo Tansi. Il ricercatore sostiene che ''un terremoto come quello di l'Aquila (magnitudo 6,1) in Giappone o negli Stati Uniti di certo non avrebbe fatto alcun danno ne' agli edifici ne', tanto meno, alle persone. Certamente terremoti come quello del 26 ottobre 2012 del Pollino (magnitudo 5) o come quello di ieri (magnitudo 5.1) non avrebbero fatto neanche notizia''.

Da quelle parti, dice ancora Tansi, ''hanno imparato a difendersi dal terremoto, ad esempio, inserendo, in corrispondenza delle fondazioni degli edifici, una sorta di ''cuscinetti'' (paragonabili agli ammortizzatori delle auto) capaci di assorbire quasi tutta l'energia dei sismi ed impedendo così che la stessa possa trasmettersi agli edifici stessi. Inoltre giapponesi e americani sono addestrati, sin dai tempi dell'asilo, a comportarsi in caso di sismi, secondo un protocollo di regole ben stabilite che evitano fenomeni di panico di massa che potrebbero avere conseguenze ben più drammatiche dei terremoti''.

Quanto al terremoto avvenuto ieri in Calabria, con epicentro nel mar Ionio, Tansi spiega: ''Ogni terremoto o raggruppamento di terremoti (quando i terremoti sono particolarmente diffusi si parla di ''sciami sismici'') è determinato da una faglia che si sta muovendo. La faglia che si è mossa è molto profonda ed è situata a mare, a pochi chilometri dalla costa ionica catanzarese (al largo di Isola Capo Rizzuto).

Nonostante la magnitudo relativamente elevata (M=5.1), la scossa, di magnitudo superiore al più noto terremoto del Pollino (M=5.0), non ha fatto danni perché' ha avuto ipocentro molto profondo (66 km) e, per questo, rispetto al terremoto del Pollino (con ipocentro profondo meno di 10 km), la violenza del terremoto è stata attenuata dalla notevole distanza percorsa dalle onde sismiche che hanno dissipato la loro energia''. La profondità dell'ipocentro ''e' un parametro fondamentale per capire quanto un terremoto possa essere distruttivo: più la scossa è profonda, più le onde sismiche devono ''camminare'' per arrivare in superficie, e dovendo fare un percorso maggiore dissipano la loro energia, diventando meno distruttive. Inoltre più profondo è il terremoto, più ampia è l'area in cui viene avvertito. Il cosiddetto ''cono sismico'' si allarga quanto più è profondo il sisma, per questo la scossa delle 12.24 di ieri è stata avvertita in gran parte del Sud dalla Puglia alla Sicilia". (fonte adnk)