L'ANALISI. I treni e l'Alta Velocità che il Sud e la Sicilia non avranno

L'ANALISI. I treni e l'Alta Velocità che il Sud e la Sicilia non avranno

Giancarlo De Cataldo/il suo freddo pianto. Un caso per Manrico Spinori. Einaudi. Solo quando il Frecciarossa era già alle porte di Milano…

[Manrico] Richiamò. Lei rispose al terzo squillo. Era con amici a Monte Livata.
-Sono a Milano, Valentina.
La sentii che riferiva agli altri, poi trapelarono risate.
-Qua dicono che la cosa migliore di Milano è il treno che porta a Roma.
Valentina aveva una bella voce, con note profonde e un robusto fondo marchigiano.

“Il suo freddo pianto” è un romanzo di Giancarlo De Cataldo, che è l’autore di “Romanzo criminale” da cui è stata tratta l’omonima serie. Il suo freddo pianto è il terzo romanzo della serie che ha come protagonista il Pubblico Ministero (PM) Manrico Spinori. Anche questo romanzo è ambientato nella Capitale. Manrico Spinori è un PM che coltiva il dubbio. La stessa PM Valentina Poli se ne rende conto. Eppure quando si era presa la briga di dare un’occhiata alla carriera di Manrico, aveva constatato che, come PM, Spinori aveva totalizzato una percentuale sbalorditiva di successi professionali. Una buona quota di ergastolani affollava le galere del Lazio grazie alle sue inchieste. Com’era possibile che uno così mite, così carico d’incertezza, a conti fatti si dimostrasse il vero campione della legge?

Il romanzo si sviluppa intrecciando la malavita romana, che l’autore ben conosce, con società implicate in affari illegali, con l’ombra di servizi segreti, e con l’immancabile 'ndrangheta.

L’azione si svolge nell’ambiente romano raccontato nel suo quotidiano. Fanno da sfondo i quartieri del centro e le borgate, i bar, le ville, i grandi viali. Alcune pagine si svolgono a Milano. Manrico è un patito dell’opera lirica e va alla Scala per assistere ad una rappresentazione pomeridiana della Turandot di Giacomo Puccini. La frase sul Frecciarossa indica come l’Alta Velocità sia entrata nel patrimonio comune condiviso. Anche un romanzo giallo usa con naturalezza il Frecciarossa, come un elemento da tutti conosciuto, un elemento della identità nazionale. Eppure ad oggi non è così. Intere regioni italiane non hanno l’Alta Velocità ferroviaria e forse non l’avranno per i prossimi cento anni.

L’Alta Velocità porta un 1% di PIL incrementale in più ogni anno. La Calabria ha una crescita di circa l’1%. Una vera AV che colleghi Roma a Reggio in meno di 3 ore produrrebbe in Calabria più che il raddoppio dell’incremento: cambierebbe la storia della Calabria.

L’Italia, al contrario della Spagna, ha fatto prima l’Alta Velocità nelle zone ricche e poi ha cominciato a pensare a quelle povere, comportandosi come un Robin Hood alla rovescia. Addirittura, in Sicilia, dopo aver a lungo detto che si sarebbe costruita l’Alta Velocità tra Palermo e Catania, si sta invece realizzando una linea convenzionale, detta Alta Capacità, ma che per lunghi tratti addirittura sarà a binario unico. Il tratto peninsulare da Salerno a Reggio Calabria è progettato con due grandi curvoni, un imponente zig-zag, invece che con un tracciato rettilineo come in tutte le altre linee realizzate in Europa.

Si consideri il tratto da Battipaglia a Praia. È il tratto che si sta realizzando adesso, dove verrà realizzato il primo grande curvone. Si può provare ad identificare meglio il problema. Procediamo con ordine.

1) Dal progetto di fattibilità della Battipaglia-Romagnano, si ricava che la lunghezza della nuova linea sarà di poco più di 35 chilometri. Con i due lotti successivi la distanza totale tra Battipaglia e Praia sarà di 129 chilometri (35+48+46), cioè identica alla distanza attuale con la linea convenzionale. 
2) Considerando tutte le linee AV costruite in Italia, Spagna e Francia, si ha che, quando si costruisce una linea AV nuova, la distanza rispetto alla vecchia linea convenzionale si riduce tra il 12 ed il 18%.
3) Ad esempio la direttissima tradizionale Firenze-Bologna che è una linea di notevole qualità, è lunga 97 chilometri. Se si considera la Firenze-Bologna Alta Velocità, è lunga 86 chilometri. Cioè passando da una linea tradizionale (che era comunque già buona) all’Alta Velocità la distanza si è ridotta di più di 10 chilometri.
4) Se la linea Salerno-Reggio venisse progettata con lo stesso criterio con cui si è progettata la Roma-Milano, la nuova linea -se veramente AV- tra Battipaglia e Praia non dovrebbe superare i 115 chilometri. Invece sarà più lunga.

In sintesi quando si arriva al Sud non si realizza alcun miglioramento, anzi il colmo è che i primi 10 chilometri della Battipaglia-Romagnano hanno una velocità massima di 180 km/h e non di 300 km/h. Cioè i treni viaggeranno, in quel tratto, con le stesse velocità con cui viaggiano oggi sulle vecchie linee. Ma la linea AV non è una medaglia da mettere al bavero della giacca, deve essere il motore di un cambiamento epocale. La linea con i curvoni non produrrà nulla. Solo l’occupazione nei cantieri durante i lavori. L’ennesima cattedrale improduttiva.

Un danno epocale per i 2 milioni di calabresi ed i 5 milioni di siciliani. Eppure la situazione politica attuale sarebbe tra le migliori con i tre governi (centrale, calabrese e siciliano) dello stesso colore.
Per individuare i migliori criteri progettuali non bisogna cercare chissà quale formula, basta solo guardare alla Roma-Milano. Basta copiare quei criteri.

*Università di Reggio Calabria

24 febbr