Gatto nero, gatto bianco. Passato e futuro nel borgo di Margherita

Gatto nero, gatto bianco. Passato e futuro nel borgo di Margherita

pend      di ALESSANDRO PETRONIO, VERONICA SPINELLA - Per le rue del borgo antico di Pentedattilo si aggirano alcuni gatti. Uno in particolare è famoso per essere il soggetto principale di una foto vincitrice in un concorso fotografico indetto dal progetto di Borghi Solidali, un gatto nero docile e fiero. Da sabato 8 febbraio un altro gatto si aggira furtivo e invisibile per il borgo, un gatto bianco che Margherita Catanzariti invita a seguire lungo le tracce di una storia di amori, incontri, dolori e addii. Il contrasto è forte e universale, dicotomico e quasi manicheo, bianco contro nero, concreto contro invisibile, ieri contro domani, nostalgia contro futuro.

Noi crediamo che i due gatti si siano incontrati davvero e abbiano condiviso scorrerie e indolenze per le rue di Pentedattilo, osservando incuriositi tre personaggi che intrecciano trame sentimentali e sensoriali mentre attraversano le pagine di un libro di esordio, “Segui sempre il gatto bianco”, appunto.

Questo è il libro, edito da Città del sole edizioni, che è stato protagonista di un nostro sabato letterario. Un sabato diverso dai consueti appuntamenti letterari, che hanno insistito in prevalenza sulla cifra della memoria e della ricomposizione di legami storici, affettivi, territoriali, comunitari, rendendo l’area grecanica scenario di vestigia e simulacri, terra di passato e di passaggio, di attraversamento ed erosione.

Eppure, nel racconto che la Catanzariti ci fa dei luoghi che osserva mentre vi colloca i suoi personaggi, questi territori e questi paesaggi hanno l’aspetto di credibili scenari di contemporaneità e modernità, luoghi dove non è per forza vero che tutto è già accaduto, altro può succedere e succede, e può essere narrato con una cifra di attualità e universalità odierna e cosmopolita.

Un artista newyorkese navigato e una ragazza calabrese si collocano a proprio agio tra le pietre e le mura del borgo antico e lo colorano di presenza e di presente, anche di futuro, per quanto nel futuro prospettato nel libro ritorni la cifra della nostalgia, sentimentale stavolta, differente dallo sguardo di Tarkovskij che invece affida proprio alle mura di rudere il compito di descrivere lo strappo dalla terra materna.

Tutto ancora può accadere, anche a Pentedattilo, anche nell’Area Grecanica, anche nei luoghi dello spopolamento; nuovi personaggi di mitologia incarnata, di carne e sangue, possono attraversare i sentieri tracciati dagli altri uomini e guardare senza fiato l’incanto del paesaggio senza tempo disegnato da una mano che alla fine del suo lavoro rimane attonita, conficcata nella terra, a contemplare il corso del tempo.

Il libro di Margherita Catanzariti ha molti elementi di fascino in quanto romanzo, e in quanto tale potrebbe essere ambientato virtualmente ovunque, ma per noi, che pensiamo di contrastare lo spopolamento e l’abbandono con i racconti dei narratori e con le liriche dei poeti, questo libro racconta che tutte le storie d’amore possono essere ospitate alla perfezione nei nostri territori e nei nostri paesaggi.

Ci sono luoghi e territori con le più differenti vocazioni, quella industriale, quella agricola, quella infrastrutturale, quella turistica nel senso più comune del termine; i nostri luoghi hanno la vocazione dell’amore. Solo riportare l’amore nella nostra terra le può rendere giustizia e restituirle l’identità originale, quella che soffia costante come spirito per le valli impervie e di tanto in tanto raduna donne e uomini attorno a racconti e rime che fanno risuonare le corde dell’amore, essenza delle alte espressioni di umanità. Grazie a Margherita che ha fatto vibrare queste corde con la lettura di intensi brani del suo libro, grazie a Peppe Platani che ha pizzicato le corde della sua chitarra in splendido accompagnamento, grazie a Holden Matarazzo che ha illustrato con la sua arte grafica le parole recitate, grazie a Franco Arcidiaco che ha il coraggio dell’amore per la letteratura e rende possibile che tutto possa ancora essere raccontato, quindi tutto possa ancora accadere, tutto si possa ancora costruire. Il futuro è nella nostra forza e volontà di narrazione.

Post Scriptum

Mentre scrivevamo queste parole è accaduto davvero qualcosa. Il booktrailer del libro di Margherita Catanzariti ha vinto il concorso Booktrailers Online Awards 2014 in tre categorie, miglior montaggio, migliore scenografia, migliore sceneggiatura. Il finale non cambia, anzi sì: il futuro DAVVERO è nella nostra forza e volontà di narrazione.