Ecco perché serve una Film commission del tutto diversa

Ecco perché serve una Film commission del tutto diversa

fmdi GIOVANNI SCARFO' - C’è poco da aggiungere alle riflessioni di Aldo Varano a proposito dello “scherzo” giocato a Mimmo Gangemi per la Film Commission, con la speranza che la Regione ritrovi la dignità necessaria per fare in modo che lo scrittore possa tornare in corsa, ammesso che ne abbia più voglia.

Noi lo speriamo. Però è anche vero che occorre programmare una Film Commission del tutto diversa di come è stata gestita in questi ultimi anni. Alessia Principe è stata la più costante a denunciare la poco trasparenza e la mancanza di un Progetto Produttivo della Calabria Film Commission, visto che negli ultimi anni si è si dedicata per lo più a gestire festival cinematografici.

Sono tante le occasioni mancate dalla Film Commission calabrese, ma la più importante è quella di non aver previsto nessuna programmazione produttiva per dare una mano ai giovani calabresi. Per capire cosa sto parlando consiglio di andare sul sito del la Piemonte Film Commission- Doc Film Fund (PDFF) e notare la pubblicazione di criteri chiari e trasparenti per favorire le strutture torinesi e piemontesi sia per progetti tematicamente inerenti il proprio territorio, sia per altri progetti su altre tematiche e altre realtà territoriali, ma particolarmente rilevanti sul piano sociale-culturale-artistico e su quello industriale- professionale.

Il PDFF sostiene infatti, con contributi da 5.000 a 20.000€ per lo sviluppo del progetto (attività di ricerca e documentazione, scrittura, produzione di trailer e/o cortometraggio documentario e/o presentazione interattiva on line, attività di promozione e/o dimostrazione del progetto di film, ricerca di finanziamenti, coproduzioni, prevendite e altri accordi pre-produttivi di distribuzione e licenza); da 5000 a 60.000€ per la produzione del documentario (realizzazione delle riprese; attività di post-produzione coinvolgenti strutture e professionisti operanti in Piemonte”.

Del resto per il teatro calabrese sono state approvate delle leggi regionali anche per l’istituzione delle Residenze Teatrali che stanno dando dei buoni risultati.
E’ auspicabile pertanto che la futura Film Commission preveda una programmazione di contributi diversa di quella indirizzata alle produzioni non regionali, altrimenti la produzione calabrese - parlo di PRODUZIONE non di registi e/o attori- non avrà mai la possibilità di decollare, privandola della possibilità di guardare e rappresentare il territorio soprattutto come soggetto e non più- o, almeno, non solo - come oggetto.