LETTERA DI UNA FIGLIA. Buon compleanno papà Pasquino

LETTERA DI UNA FIGLIA. Buon compleanno papà Pasquino

Pasquino Crupi       di BENEDETTA CRUPI* - Non sento il rumore del tuo esserci, il tamburellare delle tue dita sulla tastiera tace e il  toscano è tornato ad essere “antico”, inanimato e inodore nella scatola smarrita.

Buon compleanno papà Pasquino!

Dalla primavera della mia vita, troppo giovane per saper fare a meno di te, troppo poco avvezza ad allenare il ricordo di te, buon compleanno a te che mi hai donato tutto intero il tuo amore anche quando con il respiro piegato mi dicevi: ”Sto bene” laddove stavi morendo.

Buon compleanno papà Pasquino, buon compleanno a te che dalle barricate della tua vita hai urlato “Vita” per i tuoi calabresi, “Vita” per la tua gente troppo a lungo oppressa e vessata da una classe politica corrotta che ha generato silenzio sui giusti e disseminato dubbi sui grandi spiriti del meridionalismo.

Buon compleanno papà, sei morto abbracciando il tuo Sud, sei morto con la tua Calabria stretta sul cuore, avvinta nell’impiegabile pugno alzato e urlante uguaglianza, giustizia, dignità e indipendenza e tutto hai  sacrificato per ridarle autenticità, per ricondurre il suo dramma all’interno di una  “Questione sociale” a fronte di chi vuole truffaldinamente e codardamente rilegarla ad  una semplice “Questione criminale”.

Per te papà, parlano i tuoi scritti, tuonano l’ira dell’uomo ribelle mai allineato alle regole della politica sfattona, di qualunque colore fosse. Nel tuo ultimo libro, «La questione meridionale al tempo della diffamazione calcolata del Sud»esprimi le ansie per la tua terra e il desiderio grande di vederla rinascere purificata dagli insulti che secoli di storia  e di malcostume politico le hanno riversato addosso riducendola ad un’appendice ammalata di uno sviluppo distorto.

Nella tua ultima fatica ripercorri l’attualità dei padri del meridionalismo, non vi è per te un nuovo meridionalismo. Attuale è Pasquale Villari che contro l’impatto criminale richiedeva lavoro e istruzione. Attuale è Gaetano Salvemini che sperava nascesse, per il progresso di tutta l’Italia, una maggiore attenzione  tra “Nordici” e “Sudici”. Non superata è la tesi di Napoleone Colajanni e Saverio Nitti che vedevano il rinnovo del Mezzogiorno nella via dell’industrializzazione. Non superato è il pensiero di Antonio Gramsci che auspicava  il formarsi di un blocco democratico capace di contrapporsi al blocco conservatore che  governava da Roma. Ancora attuale la tesi di Guido Dorso che vedeva il riscatto del Mezzogiorno nascere dalla capacità di liquidare quei politici che usavano  l’apparato statale per vanificare vittoriosamente gli sforzi che le opposizioni facevano per liberare il Paese dalla schiavitù in cui era tenuto. Questa è la via, questa è la via del riscatto del Mezzogiorno e della Calabria. Queste sono le bandiere che tu ritieni necessario rialzare per  seppellire con la forza del pensiero e della cultura la  diffamazione che definisci “Calcolata” del Sud  per poter affermare che:

il Mezzogiorno non è un grande corpo criminale; non è il regno di feroce barbarie contro cui si varò la legge eccezionale voluta da Giuseppe Pica; non è una palla di piombo che impedisce i più rapidi progressi allo sviluppo civile dell’Italia; non è arretrato perché i meridionali sono biologicamente  degli inferiori, semibarbari per destino naturale, perché la natura li ha generati poltroni, incapaci, criminali e barbari.

La sua storia di degrado e dolore è tutta scritta nel sacrificio che il decollo economico del Nord ha chiesto al resto del Paese. All’idea, poi, dei “Terroni”o dei “Sudici” ammalati nei geni, ci ha abituati tutta la grande stampa del Nord che ci ha subdolamente convinti che  gli elementi negativi presenti nella nostra terra, siano prodotti, dalle nostre viscere infette. Francesco Saverio Nitti splendidamente ammonisce quando ci ricorda che il Mezzogiorno è un enorme gigante addormentato e che prima o poi si sveglierà e le masse si ridesteranno.

Sì, papà Pasquino le masse si ridesteranno e tu, se puoi, guidaci ancora.

Buon compleanno papà, buon compleanno a te che il meridionalismo lo avevi nei geni, nel tuo cuore pulsante di amore e che ammalato non fu mai. 

*Figlia di Pasquino Crupi. Questa lettera, scritta in occasione del 74° anniversario della nascita del padre per ricordarlo, è stata inviata da Benedetta Crupi, che vive al nord, all'editore Franco Arcidiaco per farla pubblicare.

**Foto di Mariadora Varano