La giunta comunale pertanto, a seguito della definizione del quadro normativo complessivo, si è attivata celermente per imprimere un nuovo ritmo ai lavori, approvando la perizia di variante in corso d’opera, proposta dal Direttore dei Lavori, l’arch.Alfonso Cappuccio, di concerto con il Responsabile Unico dell’intervento, l’ing.Marcello Romano.
A seguito di questo decisivo atto dell’amministrazione Falcomatà, nel corso dei prossimi giorni, la ditta esecutrice dei lavori provvederà a recuperare e rimettere in posa in prima battuta il basolato storico esistente in buone condizioni. Successivamente a completamento, si procederà al recupero del basolato punzonato e dunque danneggiato.
In base alle nuove modalità di esecuzione dei lavori, concordate e accolte con sollecitudine dalla Soprintendenza, la pavimentazione storica danneggiata a seguito di asportazione, potrà essere sottoposta a una particolare lavorazione. Si applicherà infatti quel taglio di superficie necessario a restituire alla pietra lavica, una levigatura ottimale e una perfetta complanarità della pavimentazione.
Questo nuovo cronoprogramma contribuirà a raggiungere quell’auspicato equilibrio invocato da più parti, teso a contemperare le esigenze di conservazione storica con quelle dirette ad assicurare ai reggini un attraversamento uniforme e un tappeto di gradevole aspetto sul salotto buono cittadino che è indubbiamente il Corso Garibaldi. Più volte infatti i rappresentati dell’esecutivo con in testa il sindaco Falcomatà si erano resi protagonisti di istanze e interventi anche piuttosto decisi, che grazie al continuo confronto con tutti gli attori del procedimento, non ultimi i reggini, hanno portato finalmente al raggiungimento della quadra agognata. Al termine di questa fase di lavori approvata in variante, l’intervento di riqualificazione complessivo, che sarà completato al più tardi entro l’autunno 2017, sarà sottoposto ad una ulteriore lavorazione denominata “a puntillo” che consentirà di uniformare ulteriormente, il basolato lavico “moderno” con quello soggetto a tutela e conservazione.
Grazie all’impiego di questa antica tecnica, gli scalpellini, a mano, riprodurranno sulle basole storiche, l’alternanza di zone depresse con zone in rilievo, per renderle quanto più simili possibile alla pavimentazione lavica di nuova fattura.