Petral-dollari (un augurio per Reggio)

Petral-dollari (un augurio per Reggio)

Petralidi ANTONIO RESTUCCIA - Buon 2014 soprattutto a te, Reggio.

Tristemente osservo la "cappa" di apatia che pervade i tuoi figli.
Quei reggini che non hanno ti hanno voluto/potuto ancora lasciare per inseguire un futuro migliore (anzi, un futuro) e che ogni giorno
scendono a mille compromessi per una occupazione sottopagata, quasi sempre in nero: "all blacks" che non mostrano la lingua, non si battono il petto, hanno perso da tempo lo spirito guerriero.

Assuefatti ad una convivenza con il marcio del malaffare e delle tue strade, che continuano ad essere invase di immondizia e voragini. Contagiati dalla mentalità 'ndranghetista per cui, te lo confesso, mi vergogno di averti come città natía.


Ma anche quei reggini ancora in lotta per il cambiamento, per offrirti una "primavera" al posto di inconcludenti mezze stagioni. A tutti tu rubi loro sogni ed aspirazioni; menti spesso brillanti, violate da chi ancora si ostina a raccontare la favola del "modello" che ti ha ridotto ad una favela, ad una Soweto senza nessun leader
carismatico all'orizzonte che ti possa riscattare.

Reggio, non offri lavoro né produci servizi, ma non ti fai mancare benzina e scarpe firmate: per quanto tempo ancora i petral-dollari o l'economia della pignolata potranno mantenerti lo spasso? Anche se hai smarrito la sostanza della tua bellezza e sai offrire solo rassegnazione, ti auguro di fare piazza pulita di tutto lo schifo, per regalare ripartire alle generazioni future un avvenire migliore di quello che al momento riservi a tutti i figli che fai emigrare, mese dopo mese.

E se ciò non dovesse accadere, nella sola lingua che sembri comprendere, ti dico: a 'ciumara mi ti leva...