Reggio, le classifiche sulla qualità della vita e le sorprese nascoste

Reggio, le classifiche sulla qualità della vita e le sorprese nascoste

rcaldi DARIO MUSOLINO - Qualche settimana fa ItaliaOggi ha pubblicato i risultati di una classifica delle province italiane sulla qualità della vita. Circa due mesi fa era invece Il Sole 24 ore a pubblicarne una, sempre a livello provinciale. Per ItaliaOggi Reggio si colloca all’85esimo posto; per il Sole, invece, al terzultimo posto (104esima).

 

Perché tanta differenza tra le due classifiche? Un fatto da prendere magari positivamente, per Reggio? Segno di un quadro non del tutto drammatico?

In generale, è difficile trarre impressioni positive da questi risultati, pure in una certa misura divergenti. La sostanza è che Reggio, come le altre province calabresi, rimane “messa molto male“. Infatti, da quando queste classifiche vengono stilate, la provincia reggina “naviga” sempre nelle posizioni più basse.

Tuttavia, vale forse capire meglio come queste classifiche vengono costruite, ovvero quali temi e quali indicatori vengono presi in considerazione per ciascuna di esse. In questo modo, si può osservare su quali aspetti ogni provincia basa il suo, buono o cattivo, punteggio sintetico, e quindi, nel caso specifico di Reggio, si può vedere se ci sono eventualmente temi su cui effettivamente risulta non essere messa così male.

Le classifiche sintetiche del Sole e di Italia Oggi vengono costruite aggregando sei aree tematiche, nel primo caso, e nove nel secondo: ciascuna delle quali è descritta da un gruppo di indicatori.

Nel caso del Sole24ore, le aree tematiche sono:

-          affari e lavoro (nuove imprese, occupazione, export, …);

-          tenore di vita (consumi, costo della vita, depositi bancari, …);

-          popolazione (natalità, densità, famiglia, presenza immigrati, ..);

-          servizi ambiente e salute (ospedali, asili, efficienza della giustizia civile, ..);

-          ordine pubblico;

-          tempo libero (cinema, attività sportive, librerie, ..).

Nel caso dell’indagine di Italia Oggi, invece, le aree tematiche propongono un quadro analitico un po’ più fine e ampio:

-          affari e lavoro (imprese, occupazione, …);;

-          tenore di vita (consumi, costo della vita, importo pensioni, …)

-          popolazione (natalità, mortalità, densità, famiglia, presenza immigrati, ..)

-          servizi finanziari e scolastici;

-          sistema salute;

-          ambiente (inquinamento atmosferico, aree verdi, produzione rifiuti, …);

-          criminalità;

-          disagio sociale e personale (suicidi, incidenti, infortuni sul lavoro, ...);

-          tempo libero (ristoranti, alberghi, cinema, attività sportive, librerie, …);

Come si può ben vedere, sono tutti temi che coprono un ampio spettro di temi sociali ed economici, e quindi sarebbe meglio dire che descrivono il benessere e lo sviluppo socio-economico di una provincia, e non solo la qualità della vita (ma, si sa, il termine qualità della vita ha più appeal …).

Ebbene, se osserviamo i risultati suddivisi per area tematica, emergono delle cose interessanti per Reggio.

Nel campo strettamente economico, la situazione è inequivocabilmente nerissima. In fatto di “affari e lavoro”, infatti, e di “tenore di vita”, Reggio è sempre nelle ultime posizioni. Per il Sole, perfino, in fatto di “affari e lavoro”, occupa l’ultima posizione.

In fatto di servizi di base, come sanità, scuola, giustizia civile, credito, Reggio si colloca sempre nella parte bassa della classifica, pur non occupando tutte le volte il fondo. Per Italia oggi, per esempio, si va dall’87esimo posto nel “sistema salute”, al 104esimo nei “servizi finanziari e scolastici”. Stesso discorso per il “tempo libero”, tema che si suppone strategico per la nostra provincia (è incluso evidentemente il turismo): per il Sole siamo al 92esimo, per ItaliaOggi all’88esimo.

Risultati meno univocamente negativi, vengono invece dalle altre aree tematiche.

Nell’area tematica “ambiente”, per esempio, per ItaliaOggi, che esamina l’argomento separatamente, Reggio si colloca al 36esimo posto. Con riferimento all’ “ordine pubblico”, a sua volta, Reggio è al 45esimo posto per ItaliaOggi, e al 58esimo posto per il Sole (sono presi in esame soprattutto indicatori di micro-criminalità). Sui temi demografici (“popolazione”), infine, ItaliaOggi pone Reggio al 29esimo posto.

Risultato ancora più sorprendente nel settore “disagio sociale e personale”, per cui Reggio, sempre secondo ItaliaOggi, si colloca al settimo posto. Con “disagio sociale e personale”, ItaliaOggi intende non tanto la condizione di povertà e marginalità socio-economica, bensì elementi di benessere psico-fisico individuale, catturati da indicatori quali il numero di suicidi, di incidenti stradali, di infortuni sul lavoro, di morti per tumore.

Ebbene, effettivamente, analizzando in dettaglio, viene alla fin fine fuori che il quadro per la provincia di Reggio non è sempre così drammatico. Cioè non è fatto solo di ombre, ma anche di alcune “luci”, chiamiamole così. E dunque forse contiene elementi incoraggianti.

Tuttavia, forse è anche vera un’altra considerazione, che in qualche modo lega i vari risultati, e che forse, ahinoi, ne aggrava ancora di più il significato.

Se si riflette bene, si nota innanzitutto che i risultati peggiori emergono con riferimento alle questioni strettamente economiche, e con riguardo a quegli ambiti che attengono i diritti fondamentali di cittadinanza (salute e istruzione, su tutti). Altri elementi, su cui i punteggi sono relativamente più favorevoli, disegnano certo l’esistenza di alcuni vantaggi, di alcuni elementi di contesto favorevoli, in fatto di vivibilità, socialità, cultura della famiglia e della vita. Ma sono aspetti che generalmente non sono il risultato di sviluppo e progresso socio-economico, bensì sono aspetti dati. Oppure, paradossalmente, sono frutto proprio del mai avvenuto decollo industriale ed economico della provincia (non si può forse interpretare così il buon posizionamento riguardante alcuni indicatori di pressione ambientale, e di benessere psico-fisico individuale?).

Cercando di semplificare (senza banalizzare!), viene in mente quanto canta Otello Profazio in “Qua si campa d’aria”, a proposito del Sud: “Il mare è azzurro verde sperlucente: qui non si vide mai roba inquinante. Siamo genti felici e stracontente: non abbiamo bisogno mai di niente!“. A volte, è la saggezza popolare, meglio di qualunque analista, ad illustrare, con efficacia e ironia, la “fatale” condizione di una comunità e di un territorio.

*Ricercatore CERTeT-Bocconi