La Concordia a Gioia Tauro? Una cretinata stratosferica (foto-dimostrazione)

La Concordia a Gioia Tauro? Una cretinata stratosferica (foto-dimostrazione)

Gt1di DOMENICO CRISTOFARO - Adesso vi spiego perché l'ipotesi di fare arrivare il relitto della Costa Concordia nel porto di Gioia Tauro per smantellarla e demolirla è una cretinata stratosferica pari alla caciara, per dirla con il mio caro Filippo Veltri, che alcuni populisti e demagoghi della prima e dell'ultim’ora stanno facendo relativamente al trasbordo delle sostanze, sostanze, non armi, chimiche.

Cercherò di farlo utilizzando alcune immagini relative ad una stampa a me molto cara, in quanto mi è stata regalata quando io lavoravo con la Società Bonifica SpA appartenente al Gruppo Iri Italstat, e cioè dal 1989 a 1995 occupandomi dei cantieri del porto di Gioia Tauro.

La stampa si riferisce ad una prospettiva cosiddetta a "volo d'uccello", oggi la chiameremmo rendering, di come sarebbe stato il porto di Gioia Tauro nel suo lay-out progettuale relativo alla seconda ipotesi di sviluppo e cioè quella che prevedeva la centrale Enel, il terminal merci varie, il porticciolo turistico, il porticciolo peschereccio ed i bacini di carenaggio. Insomma, il progetto poi radicalmente cambiato per fare spazio alla sistemazione attuale del porto.

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Ho lasciato per ultima l'infrastruttura che è ben visibile al centro della prima e terza foto, perché con la configurazione attuale del porto non c'è più per cui la Concordia non ha dove essere "parcheggiata" per poi essere adeguatamente lavorata, cioè demolita e smantellata, se non nel porto canale, impedendo di fatto le attuali operazioni terminalistiche.

Ha ragione la CGIL, si sta perdendo il senso della ragione.

Questa ennesima vicenda, triste ed imbarazzante, dimostra la mediocrità ed il dilettantismo della nostra classe politica che parla senza sapere e conoscere di quello che parla. Non so il perché abbiano potuto prendere un abbaglio simile, o forse lo so bene visto che i potenziali posti di lavoro che tale operazione creerebbe, avrebbe consentito loro di esercitare ancora una volta il loro potere clientelistico/notabilare nei confronti del povero popolo del bisogno, pianigiano e calabrese. Poi con le elezioni Europee in arrivo la cosa sarebbe stata ancora più interessante.

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Per cui questa è l'ennesima dimostrazione che uno prima di fare politica ed essere nominato, non candidato, ed eletto dovrebbe avere svolto almeno con eccellenza e produttività una professione e poi una volta eletto contare fino a mille prima di parlare possibilmente alla mente e non alla pancia dei cittadini/elettori. Anche stavolta hanno perso un'occasione per riflettere e stare zitti, ma così non è stato, altrimenti non sarebbero stati lì dove sono!!

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                P.S. MI fa piacere che il mio amico Francesco Costa, che è uno dei manager che ha avviato e fatto crescere il terminal conteiner, a proposito delle mie opinioni mi abbia scritto:

Ciao, Domenico, se parli del porto di Gioia Tauro, sai che mi fai rizzare le antenne, perchè continuo a seguirlo anche se non ci lavoro più da tanto tempo... Quella che hai evidenziato è una delle ennesime asinate proposte da politici che cercano di seguire l'onda senza pensare a cosa dicono. A parte che a GIT non ci sono i fondali per accogliere il relitto (e per dragare così in basso bisogna modificare anche le banchine), questa corsa a fare investimenti a fronte di lavori estemporanei è una pura fabbrica di illusioni, per Gioia Tauro, ma anche per Piombino e tutte le altre località che si sono prontamente candidate senza uno straccio di piano industriale sostenibile: (dopo ad avere finito di smantellare la Concordia cosa se ne fa delle strutture realizzate?) In Italia non possiamo più concederci il lusso di sprecare denaro pubblico in opere che non hanno un ritorno economico. Eppure ci sono ancora troppi politici che e trovano consenso con queste 'sparate' ed è questo l'incentivo a continuare...