Lettera agli studenti dI Gioia e Reggio nei giorni delle armi siriane al Porto

Lettera agli studenti dI Gioia e Reggio nei giorni delle armi siriane al Porto

 sf1     di FRANCESCO RUSSO* - Che le armi chimiche siano state spettacolarizzate ci sta. Che siano diventate una chiacchiera da bar, come il Ponte e la nazionale di calcio, ci sta anche. Che il mix di politichese, di strafottenza, di vampate di paglia, di orgoglio etnico, domini tutto ci sta ancora.

Sarebbe importante che le migliori potenzialità della Calabria, della Piana, di Reggio, approfittassero della situazione armi siriane, fermandosi per un attimo a discutere. Le migliori potenzialità sono i ragazzi sino a 20 anni. Il politichese, la strafottenza, le vampate, l’etnicità non hanno ancora costruito scorza dura.

Allora perché non tentare di fare una giornata, una settimana, il periodo del trasbordo, con sfondo integratore il rischio. Uno sfondo integratore inteso come sfondo istituzionale in cui si discute apertamente con coraggio, senza celodurismi da macchietta, e senza pio-pio mendicanti.

Giornate di piena immersione nella cultura del rischio. Possono essere le istituzioni scolastiche a farsene carico. Possono essere gli Studenti a chiederle ed a farsene protagonisti nelle scuole superiori.

I ragazzi degli Istituti tecnici, dei Licei della Piana, di Reggio, della Calabria hanno il diritto-dovere di manifestare le loro idee, di discutere nelle loro aule, da soli o con i loro insegnanti, dei temi più importanti della nostra realtà. È necessario fare uscire il rischio da quell’aura magica in cui è stato spinto, da quella zona esoterica in cui il politichese vuole cacciarlo. Tanti novelli cardinali Bellarmino si sono proposti con Giordano Bruno. Tanti Cremonini con gli scienziati padovani hanno rifiutato di guardare dentro il cannocchiale di Galileo, per non farsi influenzare.

Allora partiamo da lì, dalla definizione di rischio individuale e da quella di rischio sociale, con Galileo dobbiamo avere il coraggio di guardare dentro le parole e la realtà.

Rischio individuale associato con l’impatto che tutti gli eventi possono avere su una persona che è in un preciso punto. Rischio sociale associato con l’impatto che un evento può avere su una popolazione presente in una data superficie territoriale.

Utilizzando un approccio che deriva dall’analisi statistica di fatti accaduti, e girando su web, si capisce facilmente che un aereo in un’ora di volo ha mediamente una frequenza di 1 su un miliardo di cascare. E' 27 volte più frequente morire in un incidente stradale nel solo tragitto casa-aeroporto che sull'aereo stesso. Sempre statisticamente, una persona che prende un aereo al giorno dovrebbe volare 5.000 anni prima di incorrere in un incidente fatale.

Mi sono trovato a Reggio il secondo sabato di Settembre, a salire verso l’Eremo di mattina attorno alle 6 e 30, ed ho visto un’autocisterna che riforniva una stazione di servizio a ridosso di una folla immensa. Carri di cloro hanno sostato nella stazione di Villa San Giovanni.

I ragazzi possono diventare dei birdwatching delle merci pericolose; i camion che trasportano merci pericolose, sono quelli con le targhe arancione con due numeri neri. In particolare il numero a 4 cifre indica la sostanza nel codice ONU. Si può fare come con le figurine dei calciatori, chi raccoglie tutti, chi i più difficili: Il 1203,benzina, è troppo facile. Anche il 1202 è facile, è il gasolio per trazione. Chi individua un 1017 cloro? Chi il fluoro nelle diverse sostanze?

La diossina di Seveso del 1976 ha determinato una normativa europea particolarmente qualificata per il calcolo del rischio connesso con gli impianti industriali. Il trasporto su strada è soggetto a normative ADR internazionali stringenti. Normative altrettanto qualificate devono essere rispettate per i trasporti marittimi e ferroviari.

Oltre a rispettare tutta la normativa, bisogna conoscere quant’è il valore del rischio: Regione e Provincia hanno risorse in quantità per calcolarlo in proprio, hanno Assessori, Dirigenti, macchine blu.

Il rischio si può calcolare. Niente caccia alle streghe. Se il rischio di morte è 1 su mille allora tutta la contestazione è giusta e legittima, ma se è 1 su un miliardo è abbondantemente più basso della gran parte dei rischi connessi alle azioni che compie, in una giornata tranquilla, ciascuno di noi.

Il rischio nei trasporti è stato ed è uno degli argomenti di ricerca di punta ad Ingegneria dei Trasporti nella Università di Reggio Calabria. I risultati più importanti a Reggio sono stati nella parte di rischio connessa alla esposizione; per questi risultati nel 2010 la Camera di Commercio di Reggio ha conferito il premio all’innovazione per i “risultati scientifici di rilevanza applicativa”. Quest’anno alcuni tra i risultati più importanti vengono presentati in un corso di Dottorato al Politecnico di Milano e in un Master ad Ingegneria all’Università di Roma.

C’è spazio per conoscenza e competenza. C’è tanto spazio per i ragazzi.

*docente UniRC