IL LIBRO. Bill Clinton e James Patterson. La figlia del presidente. Longanesi

IL LIBRO. Bill Clinton e James Patterson. La figlia del presidente. Longanesi

Primus inter pares

Una cosa che Ray imparò tanti anni fa è che, quando si parla di operazioni militari, i dilettanti discutono di tattica e i professionisti di logistica.

Fosse una frase scritta da James Patterson, un autore che ha venduto 400 milioni di copie dei suoi libri e che secondo wikipedia è lo scrittore più ricco del mondo, potrebbe essere interessante. Il problema è che il libro è stato scritto a quattro mani con il Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton che ha vagliato ogni parola. Il valore della frase è ben diverso.
Nella frase colpisce l’affermazione che nelle operazioni di guerra i dilettanti discutono di tattica. E già questa è una frase dura che sintetizza alcune cose che abbiamo studiato sin dalla scuola elementare, o illumina quelle zone d’ombra che a scuola, per carità di patria, non ci hanno ben chiarito.
Basta ricordare l’avventura di Napoleone in Russia, finita malissimo perché sono saltate tutte le linee di logistica. O quanto accaduto a Caporetto, sepolto con cura nel ventennio fascista. Fascismo che, non a caso, insignì di Maresciallo d’Italia sia il responsabile di Caporetto, sia il protagonista di Vittorio Veneto. Avvolgendo Caporetto e Vittorio Veneto nella stessa retorica fascista, come se perdere con una rotta vergognosa e vincere con il coraggio dei meridionali fossero la stessa cosa.  

La seconda affermazione colpisce ancora di più. Clinton e Patterson avrebbero potuto dire che ci sono tante altre cose che i professionisti nelle operazioni militari discutono: il clima, l’orografia, le condizioni sociali, la religone... Invece in modo tagliente affermano che i professionisti discutono di logistica.
Per saltare ai nostri giorni basterebbe questo per capire perché il porto di Rotterdam, in logistica portuale container, fa da solo più di tutti i porti italiani. Probabilmente ai vertici dei Governi italiani degli ultimi 10 anni, sarebbe da suggerire solo la frase richiamata all’inizio e riportata a pag 370. Possono non leggere il resto.

"La figlia del presidente", il romanzo di Clinton e Patterson si snoda come un thriller sapientemente costruito, ma la presenza del 42esimo Presidente degli USA si rivela ad ogni passaggio. Ci permette di vedere le cose in un modo che noi umani non potremmo immaginare, citando il replicante Roy Batty. Il Presidente degli USA è il politico più potente al mondo, insieme al Presidente della Russia, ed al Presidente della Repubblica Popolare Cinese. Il Presidente USA è però il riferimento preciso per l’Europa e per l’Italia, forse un primus inter pares.

Malgrado i resoconti poco obiettivi di certi collaboratori della Casa Bianca o quel che raccontano i film, è raro che un presidente si trovi a decidere su questioni di vita o di morte. Nella realtà, quando sulla scrivania del presidente arriva il decreto o il memorandum da firmare, la maggior parte delle decisioni sono già state prese.
Anche su questa frase c’è l’ombra di Clinton. Un omaggio a tutta la struttura decisionale americana da parte del Presidente che, solo per ricordare alcuni risultati, ha garantito il più lungo periodo di prosperità economica agli USA, ha ottenuto l’accordo di Oslo del 1993 tra Israele e Palestina tra Rabin e Arafat, ha aperto le Agenzie Usa ad Internet realizzando il primo sito web della Casa Bianca, ha promosso grandi battaglie per l’Ambiente.

Subito dopo l’affermazione sulle decisioni già prese, il romanzo presenta un’altra affermazione su una decisione da prendere.
Si tratta di scegliere tra human intelligence e signal intelligence, HUMINT e SIGINT. Destra o sinistra. Testa o croce
Di chi ci fidiamo?
Tocca a me decidere.
Il peso è tutto sulle mie spalle.
L’onere del comando.
Che fare?    

Sulla risposta a questo interrogativo bisogna fermarsi. Sia perché risolvendo faremmo uno spoiler del romanzo. E forse ancor più dobbiamo fermarci perché la risposta non è facile.
Tutti gli studiosi, dagli ingegneri, ai filosofi, agli informatici, agli psicologi stanno provando a darla.
HUMINT oppure SIGINT? Intelligenza umana o intelligenza artificiale?
È una risposta difficile, ed è uno dei temi cruciali del XXI secolo.

*Bill Clinton e James Patterson. La figlia del presidente. Longanesi

*Università di Reggio Calabria