LA RECENSIONE. Mille Splendidi Soli, di Khaled Hosseini, Pickwick ed

LA RECENSIONE. Mille Splendidi Soli, di Khaled Hosseini, Pickwick ed

Il libro è il secondo volume dello scrittore americano di origine afgana, già famoso per l’opera “Il cacciatore di aquiloni”, da cui è stato tratto un bel film. E’ un romanzo storico, il cui titolo è stato desunto dalla poesia “Kabul”, composta da Saib Tabrizi nel XVII secolo. L’opera è divisa in quattro parti e suddivisa in 51 capitoli. In essa la microstoria che vede due protagoniste si intreccia con la macrostoria afgana e direi anzi mondiale, che va dal 1979 al 2003.

Mariam è una figlia illegittima, voluta bene dal padre ricco a suo modo, ma che non esitò a darla in sposa ad un uomo di Kabul, di nome Rashid, che si rivelò rozzo, prepotente, rancoroso e violento dopo un aborto spontaneo della moglie. Mariam sperimentò sulla sua pelle le parole profetiche della madre: “Impara… come l’ago della bussola segna il Nord, il dito accusatore dell’uomo trova sempre una donna cui dare la colpa (p. 17)”.

Storicamente sappiamo che nel 1979 l’Unione Sovietica invase l’Afganistan, causando molti morti, tra i quali due fratelli della seconda protagonista, di nome Laila. Numero più elevato di mutilati, tra cui il suo migliore amico, Tariq, che ebbe amputata una gamba, sostituita con un arto artificiale. Nel 1989 i sovietici furono cacciati dai Mujahidin, che si scontrarono tra di loro, scatenando una guerra civile molto cruenta. La famiglia di Tariq decise di partire. Nel momento del commiato i due giovani si dichiararono e si amarono. Nel 1996 salirono al potere gli studenti coranici, meglio conosciuti come Talebani, che fondando lo Stato Islamico e imposero la legge della Sharia. Questi gli elementi caratterizzanti di cui alle p. 274-275: “Tutti devono pregare cinque volte al giorno, e portare la barba, pena una bastonatura. E’ proibito cantare, ballare, giocare a carte, scrivere libri, guardare film e dipingere. Donne, dovete stare in casa; uscendo dovete indossare il burka ed essere accompagnate da un parente di sesso maschile. Niente gioielli, cosmetici. Non dovete parlare, se non per rispondere. Non dovrete guardare negli occhi gli uomini. Alle donne è proibito lavorare.”.

Con queste proibizioni anche la famiglia di Laila si prestava a partire, ma un ordigno distrusse la casa, uccise i genitori, Laila sopravvisse, fu estratta dalle macerie dal vicino Rashid, che l’accolse in casa, si innamorò e le propose di sposarlo. Laila, con grande sorpresa e rammarico di Mariam, accettò e di sposarlo e di accettare il burka. Nel suo pensiero l’abito che la copriva tutta, presentava dei vantaggi. “Almeno non sarebbe stata riconosciuta, se per caso di fosse imbattuta in una vecchia conoscenza. Non avrebbe dovuto leggere la sorpresa, la commiserazione o la gioia maligna di chi constatava quanto fosse caduta in basso, quanto le sue aspirazioni fossero state frustrate (p. 230)”.

Laila partorì prima Aziza e poi il maschio a Rashid, per il quale fu molto contento. La pace nella casa comparve all’apparire di Tariq, che Rashid aveva fatto credere di essere morto. Dubbioso della paternità di Aziza l’uomo perse completamente il controllo, si scagliò contro Laila ed era sul punto di strangolarla, Mariam però calò con una pala due fendenti in rapida successione, che spedirono l’energumeno al Creatore. Mariam, condannata a morte, accettò serenamente il suo destino, perché da madre putativa aveva salvato la vita alla figlia adottata, che in seguito si sposò Tariq, diventò insegnante e si aprì al futuro con nuove gravidanze. Tutto bene fino al 2021, quanto ritornarono al potere i Talebani, che imposero la legge della Sharia ancora più rigida. E’ di questi giorni la cacciata delle donne dalle università. Il libro si legge con piacere. Qualche considerazione. Stante questa situazione, si osserva: “Fu vana la morte dei 53 soldati italiani col corollario di 700 mutilati? Se tante Laila di oggi in carne ed ossa devono rinunciare ad agi e libertà? Non potendo le donne laurearsi in Medicina e stante il divieto di farsi curare da un medico, come fanno esse a farsi visitare, curare ed essere assistite ai parti?”.