L’INTERVENTO. Treni, ferrovie e strategie sindacali per lo sviluppo del Sud

L’INTERVENTO. Treni, ferrovie e strategie sindacali per lo sviluppo del Sud

hitachi

Si è svolto on line, nei giorni scorsi, un importante incontro promosso dalla Filt e dalla Fiom della Calabria. Il tema è particolarmente interessante: Produrre i treni, investire sulle ferrovie: per ripensare la mobilità, per il lavoro e la democrazia in Calabria.

Alcuni punti centrati negli interventi mi sono sembrati cruciali e meritano di essere richiamati e posti alla conoscenza di chi non ha potuto partecipare direttamente all’incontro.

È utile richiamare chi ha enunciato il singolo punto, non per riportare una banale cronaca personalizzata, ma per segnalare il sentire comune e la profonda conoscenza che ha oggi il sindacato. In questo evidenziando come anni di elusione del confronto con il sindacato, da parte dei governi romani, abbia tolto al Paese la voce dei lavoratori che riescono a parlare non solo di diritti e doveri nel lavoro, ma che hanno una visione ampia del Paese e del suo sviluppo: visione non legata a logiche perverse di inseguimento del consenso nei social, ma alla soluzione dei gravi problemi del Sud.

Nel dibattito sono intervenuti anche il segretario regionale della CGIL e rappresentanti aziendali del sindacato.

È necessario dapprima segnalare il fatto di discutere nel merito di problemi centrali per la Calabria, di oggi e di domani, senza il chiacchiericcio del Governo romano Pd-M5s, lontano dai problemi reali del Sud e della Calabria. Si veda l’assenza di qualunque ragionamento valido del Governo sugli obiettivi che i 200 miliardi di euro del Next Generation Eu, devono permettere di raggiungere nel Sud.

Il segretario nazionale della Filt ha sostenuto che non convince il modo in cui il Governo sta affrontando la questione delle infrastrutture al Sud. Nel riscontrare limiti e ritardi di questa azione ha sottolineato come l’Alta Velocità avrebbe un ruolo decisivo: nella crescita del Pil della Calabria e del Mezzogiorno, una crescita degli investimenti e un impatto positivo sulla popolazione.

La segretaria nazionale della Fiom ha segnalato come a fronte della riorganizzazione delle grandi imprese che si diversificano in più settori, i lavoratori dei diversi settori debbano trovare altrettanta capacità di integrazione, e quindi l’importanza di un incontro promosso da due settori diversi, come i metalmeccanici e i lavoratori dei trasporti. Il confronto tra i due settori è cruciale per la Calabria perché permette di vedere in modo integrato il sistema dei trasporti, già dalla fase di realizzazione delle infrastrutture e dei treni. In Calabria la visione integrata è ancora più importante per l’Alta Velocità da realizzare e per la presenza delle Omeca, oggi Hitachi, una delle fabbriche di treni con maggiore qualità e con più alta tecnologia tra quelle di tutto il Paese.

Il segretario regionale Filt ha sottolineato come la questione del lavoro sia centrale per lo sviluppo della democrazia e come questa sia strettamente connessa alla questione sociale, cioè come democrazia e sviluppo siano strettamente collegati: in questo caso gli investimenti del Next Generation Eu devono perseguire obiettivi sia nelle infrastrutture, che nei servizi nazionali e in quelli locali.

È stato richiamato come importanti risultati si siano ottenuti in Calabria quando c’è stato un serrato confronto tra Governo regionale e forze sindacali: appunto sviluppo connesso con democrazia.

Il segretario regionale Fiom ha centrato un punto decisivo per lo sviluppo della Calabria: la costruzione di un polo industriale e di ricerca. Il tema è stato sempre rinviato dai governi nazionali che hanno concentrato gli investimenti per la ricerca nelle grandi città del Nord.

Credo che oggi i risultati produttivi di grandi aziende multinazionali localizzate in Calabria, da Msc nel porto di Gioia a Hitachi a Reggio Calabria, e i risultati raggiunti da alcuni settori universitari di ingegneria a Reggio Calabria e a Cosenza, evidenziati dalle prime posizioni nelle graduatorie internazionali, pongono con forza il tema di un grande polo tecnologico nel settore integrato dei trasporti.

Si noti che i trasporti sia come produzione che come ricerca sono già eccellenze senza alcun intervento dello Stato.

Ho ritenuto utile richiamare nel mio intervento nel dibattito alcuni fatti oggettivi:

  • la realizzazione a Reggio di treni per l’Alta Velocità dai primi Pendolini agli odierni Fecciarossa 1000, passando per i treni metropolitani completamente automatici, e il supporto dato dalla Regione al Contratto di Sviluppo presentato da Hitachi;
  • la proposta sviluppata in Calabria di un’Alta Velocità a 300 km/h per collegare lo Stretto a Salerno, che costa quanto l’aggiustamento della ferrovia attuale che vuole fare Roma;
  • la capacità di spesa nulla del governo romano in Calabria, tema che è stato ripreso in tutti gli interventi: valga per tutto la spesa ad oggi nulla dei 180 milioni di Pon 2014-20 che Roma dovrebbe spendere entro il 31 dicembre 2020 nell’Area Logistica Integrata di Gioia Tauro.

È necessario che il dibattito in Calabria, oltre che trattare le prossime elezioni regionali, prenda in considerazione il tema delle grandi infrastrutture e della grande industria, come fa meritoriamente il sindacato, da cui dipende il futuro delle prossime generazioni, per le quali dovrebbero essere spesi i fondi next generation EU.
Roma –come sempre- è in altre faccende affaccendata.

*Università di Reggio Calabria