PORTI. Genova si muove. Lo faccia anche Gioia Tauro

PORTI. Genova si muove. Lo faccia anche Gioia Tauro

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A luglio verrà aggiudicato l’appalto dei lavori per la costruzione della nuova diga foranea nel porto di Genova.

Nella prima pagina della relazione sintetica dell’opera è scritto che “La configurazione della nuova diga foranea deve consentire le manovre di navigazione in sicurezza delle grandi navi portacontenitori, lunghezza 400 m e larghezza 60-65 m”.

Dal cronoprogramma inserito nella relazione si evidenzia che entro Dicembre 2026 i lavori saranno completati. Quindi a partire dal 2027 Genova ospiterà le grandi portacontainer da 23.000 contenitori ed oltre.

La diga foranea sarà lunga circa 6.200 metri. Il costo è di circa 1 miliardo di euro, principalmente a carico del Piano Complementare del PNRR, in questo modo eventuali sforamenti della data di fine lavori non pregiudicheranno il finanziamento.

La notizia è ottima per il Paese perché permetterà ad un altro porto italiano di accogliere i giganti del mare.

Solo due annotazioni a margine.

La Prima. Nel progetto è previsto un gigantesco impianto eolico per la produzione di energia da fonti rinnovabili, ma purtroppo con grande intrusione visiva. Sarebbe stato interessante invece che tutta la diga venisse realizzata con i cassoni brevettati dal Professor Boccotti e sviluppati presso il Laboratorio naturale di Ingegneria marittima NOEL, dell’Università di Reggio Calabria. La diga a cassoni del professor Boccotti, è in grado di trasformare l’energia ondosa in energia elettrica. Cioè con intrusione visiva zero e senza modificare il progetto, si poteva realizzare una continua produzione di energia elettrica solo sfruttando le onde che si frangono sulla diga. Ormai sono molteplici le realizzazioni reali di dighe con cassoni per la produzione di energia elettrica.

Peccato, il Governo ha perso una grande occasione per realizzare un’opera con una formidabile centrale di produzione elettrica da fonti rinnovabili e senza intrusione visiva.

Seconda annotazione. Gioia Tauro è stato ed è uno dei primi porti del Mediterraneo per i container. Sarebbe necessario investire nella banchina Sud, che è l’unico lato incompleto del porto. Attualmente gli unici lavori in corso, dentro il porto, sono quelli nella banchina Ovest, finanziati dalla Regione nel 2018. Per Gioia Tauro è stata presentata dalla Regione nel 2017, la proposta per la realizzazione della banchina Sud. La proposta è stata fatta nell’ambito dell’Area Logistica Integrata di Gioia Tauro, sulla base dei risultati di un grande confronto con le parti sociali. Possono essere immediatamente realizzate le opere nella parte di proprietà dell’Autorità Portuale e possono essere acquisite le aree vincolate, ma ancora non di proprietà. Con questo intervento Gioia Tauro può puntare a 6-7 milioni di contenitori. Si noti che i lavori nella parte già di proprietà dell’Autorità possono essere completati in tre anni, dall’appalto. La Regione dovrebbe pensare a questo finanziamento, da fare in proprio, come quello del 2018, o in condivisione con il Governo nazionale. I tempi sono strategici, la Regione dovrebbe muoversi subito.

La diga ed il potenziamento del porto di Genova sono grandi risultati per tutti gli italiani: da Predoi a Lampedusa. Anche il potenziamento del porto di Gioia sarebbe di grande interesse per tutti gli italiani: da Predoi a Lampedusa. 

*Università di Reggio Calabria