La Zona Economica Speciale (ZES) è per la Calabria una questione centrale per lo sviluppo. Sono stati predisposti dall’Università di Reggio Calabria vari lavori scientifici che sono stati presentati al Convegno Internazionale ICCSA: Atene 3-6 Luglio 2023. Tutti i lavori sono accessibili sul web e sono open access, basta andare su google scholar.
I lavori sono stati sviluppati in relazione ai riferimenti posti a base della legge istitutiva delle ZES italiane del 2017. Uno dei riferimenti principali è l’abbattimento dei tempi di esportazione dall’Italia, tempi pubblicati nel rapporto presentato nel 2014 dalla Presidenza del Consiglio, seguendo un lavoro svolto dalla World Bank, “Iniziativa di studio sulla portualità italiana”.
Dal rapporto della Presidenza emerge che i tempi per l’esportazione dai porti europei sono:
19 giorni per l’Italia;
9 giorni per la Germania;
7 giorni per l’Olanda.
Cioè in Italia si impiega due volte il tempo della Germania e quasi tre volte quello dell’Olanda.
Nel 2017 con il Ministro De Vincenti viene approvata la legge sulle ZES, sul modello di quella proposta dalla Regione Calabria nel 2015. Nel 2018 viene emanato il Regolamento delle ZES italiane in cui si formalizza il ruolo dell’Autorità Portuale istituendo un Comitato di indirizzo con a capo il Presidente dell’Autorità. In questo modo si centralizza nella figura del Presidente la responsabilità dei tempi di esportazione, interfacciando direttamente le imprese che si insediano nelle ZES con il responsabile ultimo dei tempi nel porto che è appunto il Presidente. L’obiettivo è mettere nelle condizioni di abbattere i 12 giorni in più che si impiegano in Italia rispetto alla Olanda.
I lavori presentati ad ICCSA 2023 seguono due percorsi paralleli per stimare il numero di addetti previsto, con lo stesso punto di partenza, dati della Calabria e dati internazionali sulle ZES, e con un confronto finale tra gli addetti calcolati seguendo i due differenti percorsi.
Del primo percorso fanno parte i lavori che ricostruiscono i risultati delle ZES realizzate a livello mondiale, in particolare la quantità di occupazione creata e la quantità di investimenti esteri ottenuta. Questi dati vengono proiettati nella situazione della Calabria e vengono calcolati, con una prospettiva decennale, il numero di addetti che si avranno se si realizza una ZES con l’abbattimento dei tempi di esportazione ed il numero di addetti che si avranno se non si realizzerà nulla. Sostanzialmente si tratta di un modello aggregato che calcola gli incrementi annuali in Calabria, sulla base dei parametri mondiali. Vengono utilizzati (in sicurezza) parametri di incremento tra i più bassi a livello mondiale.
Il secondo percorso affronta la questione ZES in Calabria in modo meno aggregato.
Uno dei temi trattati all’inizio è quello della governance delle ZES italiane. Vengono esaminati i processi autorizzativi sia con una governance centralizzata nella figura del Presidente dell’Autorità Portuale, così come previsto dalla Legge istitutiva del 2017, sia lo sdoppiamento con la creazione della figura del Commissario previsto dal decreto del Governo Conte 2. Stante i risultati migliori che si ottengono con l’ipotesi di centralizzazione della governance nella figura del Presidente, negli altri lavori si utilizza implicitamente questa ipotesi.
I lavori successivi riguardano direttamente la Calabria. Vengono considerate le aree disponibili per gli insediamenti, nuovi o espansioni di esistenti, nella ZES Calabria, in modo da verificare quante imprese possono collocarsi o espandersi, date le aree disponibili. Su questa base vengono individuate differenti tipologie di imprese per numero di addetti e viene calcolato il valore degli addetti secondo varie ipotesi di tipi di aziende che possono insediarsi, utilizzando anche in questo caso parametri bassi in sicurezza. Viene quindi verificato se il valore degli addetti calcolato è simile a quello stimato con i parametri internazionali. Sulla base delle imprese insediabili vengono calcolati gli investimenti pubblici necessari per supportare l’insediamento delle imprese (nuove o espansioni di esistenti), e nello specifico le risorse che complessivamente sono necessarie. I valori vengono calcolati a partire dalle indicazioni che forniva lo Stato italiano alle imprese con la Legge del 2017.
In un differente lavoro vengono analizzate le condizioni di accessibilità per i lavoratori del porto e dei lavoratori impegnati nella ZES, viene esaminato l’impatto territoriale ed i collegamenti di trasporto pubblico necessari per supportare i nuovi addetti.
Avendo verificato che gli occupati diretti nelle imprese insediate nella ZES, calcolati in modo aggregato con i parametri internazionali sono uguali agli occupati calcolati in modo disaggregato con le aree disponibili in Calabria, è possibile calcolare il numero totale di occupati. Viene quindi proposto un lavoro finale dove vengono calcolati sulla base degli occupati direttamente coinvolti nelle nuove produzione, gli occupati per le attività indirette e per quelle indotte, ad esempio banche, ristoranti, bar, etc.
I risultati degli studi sono significativi ed in linea con quelli previsti ex-ante in altri Paesi. I valori di dettaglio di occupati diretti, indiretti ed indotti, numero di imprese, investimenti da effettuare, superfici interessate e quanto di altro sono riportati nei lavori con una serie di grafici esplicativi e con la bibliografia di riferimento per ciascun dato ripreso dalla letteratura.
*Università di Reggio Calabria.