"Una societa' molle, per nulla reattiva, poco propensa a porre argine non soltanto al predominio 'ndranghetista ma alla diffusa illegalita' quotidiana che deprime la qualita' della vita, quasi indolente e rassegnata ad adagiarsi su prassi quantomeno discutibili. In questo contesto, tutto assume una valenza peculiare, e la non tempestiva risposta dello Stato acquista significati piu' gravi e pesanti". E' uno dei passaggi della relazione del presidente della Corte d'Appello di Reggio Calabria, Luciano Gerardis, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario che si sta celebrando a Reggio Calabria alla presenza del ministro dell'Interno Marco Minniti, del presidente della commissione parlamentare antimafia Rosi Bindi, del sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore, del magistrato dell'Anm Luca Palamara e del comandante generale dei Carabinieri Tullio Del Sette. La cerimonia si sta celebrando all'interno della scuola allievi Carabinieri di Reggio Calabria. "Decenni di crescente presenza 'ndranghetista - ha detto Gerardis - hanno avuto effetti deformanti anche sul modo di pensare dei cittadini, predisponendone quasi l'habitus all'illegalita' diffusa nel convincimento all'impunita'". "Reggio Calabria - ha detto il presidente della Corte d'Appello - e' la capitale storica ed attuale di tale organizzazione che, pur diffusa ormai in quasi tutte le regioni italiane e in tutti i continenti, mantiene qui - come rivelato anche da recenti acquisizioni processuali - i suoi vertici di comando".