"Il Meridione e la Calabria - prosegue il testo - hanno bisogno al contrario di ricevere risposte concrete sul terreno dell'inclusione sociale, della lotta alle poverta', del contrasto alle illegalita' e a tutte le mafie, per un'autentica politica di crescita e di riscatto sociale. I democratici del Catanzarese hanno creduto con convinzione nell'esperienza di governo di Matteo Renzi, nella sua capacita' di innovazione e di modernizzazione del Paese, anche se, in particolare sul nostro territorio, molto ancora deve essere fatto per dare un segnale chiaro di svolta rispetto alle politiche liberiste del passato e per costruire un Paese autenticamente giusto ed equo nella sua interezza. La nascita del Pd, nel 2007, per noi ha rappresentato, il coraggioso tentativo di unire i diversi riformismi presenti sul territorio in cui a prevalere ci fosse un progetto di cambiamento reale piuttosto che dispute identitarie su singole storie politiche e ideologiche".
"Il congresso del Pd - prosegue il testo - a questo dovra' servire: a correggere errori e superare i limiti emersi delineando, per come gia' tracciato dal segretario nazionale Matteo Renzi, che convintamente sosteniamo, un percorso di rilancio del partito che possa essere sempre piu' soggetto politico capace di intercettare bisogni ed istanze del territorio, e dare risposte al disagio sociale, alle iniquita' che ancora permangono nelle nostre comunita', alla intollerante mancanza di lavoro e di occupazione, soprattutto di giovani e donne. Di questo ha bisogno il Paese, di questo hanno bisogno in particolare il Mezzogiorno e la Calabria. Crediamo pertanto fortemente in un Partito di popolo distante da ogni populismo, perche' strutturato sul territorio, libero, autonomo, capace di rappresentare i territori e il capitale sociale presente nelle nostre comunita'. Per questo Pd siamo disposti a continuare a credere e a lottare, liberando energie e ponendo in essere una limpida e chiara autonomia rispetto alle istituzioni che non possono rappresentare l'unica forma dell'agire politico di un partito. Non di divisioni, quindi, ma di unita' c'e' bisogno per rafforzare il progetto originario del Pd, per difendere i piu' deboli e per creare le basi di un cambiamento vero della politica e dei suoi gruppi dirigenti"