Il commissario regionale della Lega distorce con grande disinvoltura la dichiarazione che il senatore Nicola Irto ha inteso fare sui dati che Legambiente ha fornito sulla vetustà e sull'elevato rischio di insicurezza della rete ferroviaria calabrese. Il tentativo mistificatorio è chiaro: l'obiettivo è quello di creare confusione e innalzare polveroni affinché si considerino tutti e, quindi, nessuno responsabile.
Nicola Irto ha invitato il ministro Salvini a prestare ascolto e ad assumere la grave condizione in cui versa il trasporto ferroviario, soprattutto quello ionico, in Calabria. Il minimo che si potesse chiedere ad un ministro della Repubblica in un momento di drammatica emergenza. Tutto ciò difronte al fatto che l'abolizione del passaggio a livello che ha causato nei giorni scorsi la tragedia, perché trasformatosi in una vera e propria trappola per il camion e il treno, era stato previsto, con priorità, nell'accordo di programma stipulato nel 2017 tra Governo nazionale e Regione e di cui l'avanzamento dei lavori è stato bloccato nel 2019.
Da allora non solo non è andata avanti in maniera compiuta l'elettrificazione e modernizzazione della linea ferroviaria ionica ma è stata sospesa la realizzazione dei sottopassi in sostituzione dei passaggi a livello. Senza dire che con l'avvento del Governo Meloni, difatti, si stanno cancellando o rinviando sine die l'attuazione di quasi tutti gli interventi che i Governi precedenti avevano decretato ed approvato. In questo quadro, clamorosa è la cancellazione della Alta Velocità nell'intero tratto calabrese. Insomma, un misto di sciatteria e subalternità del centrodestra che governa la Regione proprio dalla data del 2019 e di mancanza di volontà politica dell'attuale Governo nazionale che non intende contrastare il divario tra Nord e Sud per un servizio che deve garantire parità nel diritto universale e costituzionale alla mobilità dei cittadini senza differenza alcuna nell'intero territorio nazionale.