Sud, situazione positiva o negativa? Divisi analisti e Centri studi

Sud, situazione positiva o negativa? Divisi analisti e Centri studi
nordsud Nella calura estiva ha ripreso vigore - ne sono una dimostrazione gli interventi e le interviste pubblicate sulla stampa negli ultimissimi giorni- un certo dibattito sul Mezzogiorno al cui interno non è però ben chiaro lo stato dell'arte: cioè, la situazione è positiva, in miglioramento o sempre peggio? O altro?

La fotografia del Mezzogiorno, e della Calabria in particolare, è quella di un area che dal 2015 continua timidamente a crescere, anche se in maniera disomogenea e senza riuscire a colmare i divari apertisi con la crisi: dice così ad esempio il presidente di Unindustria Calabria Natale Mazzuca, alla guida anche del Comitato per le Politiche di Coesione Territoriale di Confindustria, dopo la presentazione del Check Up di metà anno che Confindustria e SRM (centro studi del Gruppo Intesa Sanpaolo) dedicano all'economia e alla società meridionale.

   I dati confermano in effetti la tendenza alla crescita moderata, che dovrebbe proseguire anche nella prima parte del 2017. In particolare, in Calabria il numero delle imprese attive, nei soli primi tre mesi dell'anno, è cresciuto dell'1% (157.480), mentre le società di capitali segnano un +7,6%. Altro segno "più" lo fa registrare il numero delle start up innovative, 162 nel primo trimestre del 2017, rispetto alle 130 dell'anno precedente. Positivo anche il dato riferito alle imprese femminili, in Calabria sono 38.247 le imprese guidate da donne (+1,4% rispetto al 2016). Qualche segno positivo si registra anche nel settore turistico: cresce il numero di visitatori in Calabria (+39,49% tra il 2015 e il 2016), al 4° posto nel Sud per il 2016 - dopo Campania, Puglia e Sardegna - in termini di visitatori in valore assoluto. Particolarmente bassa, seppur in aumento, è invece la propensione alle esportazioni della Calabria (l'1,2% del Pil). Maglia nera permanente per l'occupazione: la Calabria si attesta infatti all'ultimo posto tra le regioni italiane per numero di occupati, infatti registra il più alto tasso di disoccupazione (23,2%), mentre il Trentino Alto Adige registra appena il 5.4% di disoccupati.

 Se lo studio di Confindustria segnala, dunque, timidi segnali di ripresa e anche l'anticipazione del rapporto Svimez di cui si discuterà in autunno sembra andare nella stessa direzione, una prestigiosa rivista - "infiniti mondi " - ospita invece un saggio proprio del presidente Svimez, Adriano Giannola, che parla di eutanasia del Sud, analizzando lo spopolamento e prevedendo una soluzione finale nel 2040, quando si potrà rendicontare che è svanito il Mezzogiorno senza alcun clamore.

Nella rivista diretta da Massimiliano Amato e Gianfranco Nappi, il prof. Giannola conclude il suo accorato saggio con parole che non possono non essere condivise in pieno: non servono lamenti ma definire partendo dal Sud proposte per il paese. Una visione, un disegno e un immediato impegno a realizzarlo, una sfida nazionale che non sembra affatto recepita dalla classe politica, se è vero come è vero che a un certo punto del dibattito sul decreto legge sul sud nell'aula di Montecitorio si sono ritrovati in tutto 4 (quattro) deputati. Il segno che dice molto: tutto il resto è, appunto, pura chiacchiera estiva.