di FRANCESCO ROMEO
- Gianni Infantino, nato e cresciuto in Svizzera 46 anni fa da madre lombarda e padre reggino, non ha mai nascosto l’attaccamento per la città natìa paterna. Il padre infatti partì dalla sua casa di Reggio Nord per cercare migliori orizzonti lavorativi, entrando presto a far parte del personale viaggiante della compagnia ferroviaria elvetica, mentre la mamma gestiva un edicola a Brig, città natale a 10 km dal confine, dove talvolta ci lavorava anche il neo presidente del calcio mondiale.
Trapela che in seguito anche Gianni Infantino abbia prestato servizio sui vagoni letto, nel periodo di studi, per potersi pagare le spese universitarie. Possiede ancora un abitazione dirimpetto al Museo Nazionale della Magna Grecia, nella quale torna molto raramente, quando i numerosi impegni internazionali glielo permettono. Goloso della cucina tipica reggina, è un tifosissimo dell’Inter, di cui andava a vedere le partite a San Siro. Il suo idolo calcistico è sempre stato “Spillo” Altobelli.
Secondo fonti molto vicine all’ex fuoriclasse juventino, proprio Platini sarebbe stato il primo sostenitore di Infantino, che nell’ultimo periodo era considerato da “Le Roi” una figura imprescindibile nel proprio staff, quando il francese era a capo dell’Uefa, prima del provvedimento che per almeno 6 anni lo terrà lontano da ogni carica.
Infantino approdò nel massimo organo calcistico europeo nella primavera del 2000, per consulenze commerciali e giuridiche. Nel 2004 divenne responsabile dell’Ufficio Affari Legali, ma la sua rapida ascesa lo portò a ricoprire presto il ruolo di Segretario Generale dell’Uefa, dapprima ad interim e poi nel 2009 con incarico esclusivo.
Colpisce come Infantino fosse prima un uomo di assoluta fiducia anche di Lennart Johannson, presidente dell’Uefa fino al 2007. Grandi capacità diplomatiche e di mediazione, eccellenti spunti commerciali, equidistanza fra le federazioni, sono virtù a lui universalmente riconosciute, che lo hanno portato oggi a ricoprire la massima carica del calcio. Pare che sia stato fra i dirigenti più pervicaci nel definire il concetto di Fair Play finanziario e nello spingere proprio Platini a farne un punto focale della sua azione.
Da Franco Iacopino, che ha ricevuto a Montecarlo nel maggio del 2004 il premio Uefa come uno dei sette dirigenti migliori del calcio europeo, ci arriva un ritratto del neo-presidente Fifa: “Gianni Infantino è assolutamente quello che serviva al calcio mondiale, dopo le complicate vicende recenti. Posso garantire che si tratta di una persona assolutamente per bene, trasparente e molto, molto competente. Ricordo il grande entusiasmo con il quale nel 2007 parlò della storia della Reggina dinanzi ad una grande platea, con un trasporto genuino. Ribadisco con convinzione, che questo sport oggi non avrebbe potuto avere una figura migliore alla guida. Forse non è arrivato per caso, di certo è una straordinaria notizia per tutto il movimento. Il nuovo presidente è una cara persona, con una grande cultura generale ed un sincero affetto per Reggio Calabria e per le sue vicende sportive, anche se i suoi viaggi incessanti intorno al mondo, ne fanno un uomo super impegnato. C’è da essere solo felici del fatto che una persona così, di origini reggine, sia arrivato a quel livello. Con pieno ed indiscutibile merito”.