L'introspezione dell' animo femminile e non solo, nelle parole di un libro scritto nel 1941 da Sandor Marai. Ph Elvira Costarella.
Az igazi (''quello giusto'' con valore neutro) era intitolata la prima versione, apparsa in Ungheria nel 1941, di questo testo solo due erano le voci che narravano il triangolo amoroso attorno a cui ruota la vicenda. Per l'edizione tedesca del 1949 Marai aggiunse il terzo monologo, che rielaborato nel 1980, fu dato alle stampe insieme all'epilogo.
...Un giorno mi sono svegliata, mi sono messa a sedere sul letto e ho sorriso. Non sentivo piu' alcun dolore. Ed improvvisamente ho capito che non c'è nessuna persona giusta. Non esiste nè in terra nè in cielo nè da nessun'altra parte, puoi starne certa. Esistono soltanto le persone, e in ognuna c'è un pizzico di quella giusta, ma in nessuna c'è tutto quello che ci aspettiamo e speriamo. Nessuna racchiude in sè tutto questo, e non esiste quella certa figura, l'unica, la meravigliosa, la sola che potrà darci la felicità. Esistono soltanto delle persone, e in ognuna ci sono scorie e raggi di luce, tutto... (La donna giusta, Sandor Marai - Gli Adelphi)