Tutte le critiche espresse al Ponte di Salvini sono condivisibili, l'aggressione alla Città e' evidente. E' decisiva pure la scelta dei Consiglieri di difendere questa posizione in Consiglio Comunale, il luogo giusto - Casa di tutti i villesi - per sviscerare tutte le conseguenze disastrose che questo "progetto" lacunoso porta con sé. Anche questi Consiglieri (vicesindaca, assessora, presidente della commissione territorio) saranno accusati di diffondere allarmismo? Si dirà anche di loro che cercano solo visibilità politica?
La macchina del fango bloccherà la battaglia consiliare che Pavone, Melito e Idone stanno per intraprendere?
Tanto è pernicioso l'atteggiamento di chi vorrebbe solo anestetizzare Villa San Giovanni e tacitare ogni spirito libero, tanto è forte, plurale, competente e attivo il fronte di chi non si arrende al destino ineluttabile, di chi non china la testa al mantra: "la decisione governativa è stata presa, possiamo solo accordarci e limitare i danni".
Terzietà, neutralità, agnosticismo, non possono appartenere ai villesi in tema di Ponte: gli ecomostri ce li avremo noi, l'inquinamento da polveri lo respireremo noi, gli espropri li subiremo noi, il "cantiere eterno" dell'incompiuta segnerà il futuro dei nostri figli, lo sfregio ambientale inciderà su questa Comunità annichilendola, cancellandola.
Non e' vero, quindi, che c'è poco da fare, non è vero, dunque, che è inutile investire della questione il Consiglio Comunale, non è vero che serve solo demandare tutto ai tecnici.
Questi Consiglieri villesi, i partiti esposti sul tema come il PD, i comitati, le associazioni, ci dicono che la Buona Politica, che la Cittadinanza Attiva possono fare molto! E' la strada giusta!
Si discuta in Commissione e Consiglio una mozione per applicare il principio di precauzione, per bloccare ogni atto propedeutico alla sconsiderata cantierizzazione della Città.
Solo così la voce di Villa - insieme a quella dei tecnici liberi - giungerà forte al Ministro della Lega Nord.