LA LETTERA. Il Sindaco a Mallamaci: caro Nino, i nostri gioielli li lucidiamo ogni giorno

LA LETTERA. Il Sindaco a Mallamaci: caro Nino, i nostri gioielli li lucidiamo ogni giorno
ilcorso   Caro Nino, Ho letto con molta attenzione la tua lettera. Aver cura dei gioielli di famiglia è un proposito nient’affatto dimenticato. Anzi, se un osservatore attento dovesse sintetizzare in poche parole il vero "leitmotiv" di questi primi due anni di mandato amministrativo credo non avrebbe grandi difficoltà ad utilizzare questa espressione. Lo affermo con assoluta certezza, caro Nino, perchè ritengo che la stragrande maggioranza degli sforzi finora compiuti da questa compagine amministrativa siano andati esattamente in questa direzione.

Certamente c’è una parte, anche cospicua, di lavoro dedicato alla programmazione. Guai se cosi non fosse e ci si dedicasse esclusivamente alla cura dell’oggi. Compito di ogni buon amministratore è quello di saper guardare al domani tracciando, su una mappa ideale, il disegno di una città futura diversa, migliore, tratteggiando i contorni di un progetto ad ampio respiro, in grado di dare al territorio una prospettiva di sviluppo sul lungo periodo e, al contempo, rimanere ben ancorato ai problemi del quotidiano, alle istanze della gente, alle problematiche dei quartieri, a cominciare dalle periferie. Per usare un’immagine efficace che qualche volta mi sono permesso di richiamare, caro Nino, bisogna saper essere visionari scalzi, con i piedi ben piantati per terra, per sentire sulla pelle le asperità del terreno, saper scansare i cocci di vetro ed evitare gli scivoloni.


Questa amministrazione si impegna, ogni giorno, a lucidare i gioielli di famiglia nonostante molto spesso non disponga dei “prodotti” per farlo. E credo che la gente se ne stia rendendo conto.

Giusto per citare qualche esempio, gli stessi esempi, caro Nino, che tu hai citato, vorrei ricordarti l’enorme lotta portata avanti da quest’Amministrazione per riavviare e concludere, tra mille peripezie e cambi di rotta a singhiozzo, il progetto del Corso Garibaldi, sul quale oggi siamo ormai riusciti a venire a capo, o la riqualificazione di Piazza Italia, di Piazza Duomo, di Piazza Camagna, o l’investimento fatto per la cura e la manutenzione del Lungomare Falcomatà, il concorso di idee e l’inserimento del progetto tra i finanziamenti del Patto per Reggio Calabria della riqualificazione dell'intero Viale Matteotti, del Viale Calabria e dell’area del Tempietto.

Ma ancora, ti dirò, caro Nino, il lungo percorso ad ostacoli per la riapertura di Parco Caserta, che i cittadini scopriranno il prossimo sabato 21 gennaio, oppure la chiusura della vertenza per il Palazzo di Giustizia, la difesa del Miramare con l’avvio del bando per l’assegnazione, il salvataggio dell’Atam e la riapertura del Terminal Botteghelle, ed ancora i lavori al Lido Comunale sui quali siamo prossimi a partire, la borgata Giardini, il Monastero della Visitazione, la riqualificazione del verde sul Ponte Annunziata, la rifiorita Villa Comunale, la villetta Unicef a Tremulini, il Parco Botteghelle, le fontane cittadine, la riapertura del PalaPentimele, i lavori al Parco Lineare Sud che si uniscono a quelli, da poco avviati, del Lungomare nord tra Pineta Zerbi e il Porto. E tante tante altre iniziative di questo genere che i reggini hanno oggi sotto gli occhi ogni giorno. La lista, caro Nino, sarebbe lunga. E per ragioni di spazio neanch’io mi soffermo oltre. Sono o non sono questi i gioielli di famiglia cui tu fai riferimento? E’ questa la cura dei simboli di questa città che, in più occasioni, ho definito "luoghi dell’anima".


Tu stesso fai riferimento, caro Nino, nella tua appassionata comunicazione, al tema delle manutenzioni, come settore principe di intervento per la cura del decoro urbano. Condivido quando affermi: per arginare il degrado è necessario intervenire nel quotidiano, per evitare che i lavori da programmare diventino poi straordinari e quindi più costosi. E’ proprio per questo, esattamente in questa logica, che abbiamo riavviato il programma Adotta il Verde, mutuando una tua straordinaria intuizione all'epoca in cui eri assessore al "verde e decoro urbano, chiedendo a imprese e associazioni di accompagnarci in questo percorso. E’ per questo che abbiamo lottato in questi mesi per ricostruire, sulle macerie delle società miste, delle società comunali in grado di ottemperare alle esigenze manutentive del tessuto urbano cittadino. Per farlo siamo arrivati fino a Roma a far cambiare una legge dello Stato che non ci consentiva di istituirle. E adesso che il percorso è agli sgoccioli guardiamo al futuro più prossimo con un po’ di ottimismo. E’ per lo stesso motivo che abbiamo rimodulato il Decreto Reggio prevedendo ben 50 milioni di euro per la riqualificazione di tutte le strade cittadine, dei marciapiedi e della rete dei sottoservizi. E’ per questo che nei Patti per il Sud abbiamo previsto un cospicuo investimento per il verde pubblico e nel Pon Metro abbiamo programmato la sostituzione dell’intero sistema di illuminazione pubblica della Città con lampade a risparmio energetico. Strumenti, questi, che ci consentono di superare le ristrettezze del bilancio comunale che, come di certo saprai, definire "risicato" è certamente un eufemismo e non ci permette di investire nemmeno un euro in questo genere di interventi.


Come vedi, caro Nino, i lavori sono tanti e tutti in itinere. Qualcosa però si è già portata a termine. Credo non ti sia difficile, come non lo è per i nostri concittadini, ricordare le condizioni del decoro urbano cittadino che abbiamo trovato due anni fa quando i reggini ci hanno affidato il governo di una città totalmente devastata e sommersa di immondizia fino quasi ai primi piani delle abitazioni. Oggi abbiamo avviato la raccolta differenziata porta a porta per 130 mila cittadini e puntiamo di raggiungere in breve tempo l’importante soglia del 50% di rifiuti differenziati sul territorio comunale. Si può fare di più? Certamente. Faremo di più, lo faremo insieme! E forse anche le classifiche ed i borsini dei quotidiani nazionali ce lo riconosceranno.


Ma tu ora sai, e i nostri concittadini sanno, che non abbiamo risparmiato una sola goccia del nostro sudore per invertire quella tendenza nefasta che ha accompagnato la nostra città negli ultimi anni, nella sfortunata parentesi che ha interrotto, tra saltimbanchi e ballerine pagati a peso d’oro, quel percorso di rinascita che Reggio auspica da sempre e del quale in parte tu stesso sei stato protagonista. Un percorso di rinascita che va affrontato insieme e non in modo episodico. Questo è anche il senso del regolamento sugli istituti di partecipazione previsti dal nostro statuto. “La città si fa con i cittadini” non è uno slogan ma una filosofia di vita.


Ci teniamo ai gioielli di famiglia, caro Nino. Come vedi li stiamo ritirando fuori dal cassetto uno per uno, proviamo a lucidarli bene, per indossarli, nuovamente, e riportarli all’antico splendore. In tanti se ne sono accorti rimboccandosi le maniche per aiutarci nel lavoro, in questa che oggi consideriamo la nostra missione quotidiana.

Con la stima e l'affetto di sempre.