MALTEMPO. A Catanzaro l'acqua è poca e la papera non galleggia

MALTEMPO. A Catanzaro l'acqua è poca e la papera non galleggia

rubinetto     di VITO BARRESI - Anche se la crisi dell'acqua è uno di quei rischi reali che allarmano le popolazioni di ogni parte del mondo e fa paura alle comunità locali, prendiamola con filosofia. Anzi cantiamo. A Catanzaro l'acqua è poca e la papera non galleggia.

Perchè, in qualche modo, hanno ragione i cittadini della città più importante della Calabria, il centro del potere politico e amministrativo regionale, a lamentarsi di quel curioso non senso alimentato

da certa pubblicità secondo cui basta l'acqua per eliminare l'acqua, a denunciare che è anacronistico, inconcepibile che dalle ricche sorgive del Visconte, che riforniva d'acqua i 'fuochi' di San Vitaliano dal 1820 al 1970 circa (integrato dal 1932 dall'acquedotto del Pisarello), si possa passare in un sol colpo alle secche desertiche di un acquedotto spezzato e rattoppato in qualche giuntura che ha scombussulato la vita quotidiana di oltre ottantamila abitanti.

E ha pure ragione, dalla sua parte, il sindaco Sergio Abramo che si è impegnato immediatamente per far tornare a sgorgare dai rubinetti il tanto atteso bene comune aspettando con ansia un sms delle 19,53. Un messaggino importante per l'intera municipalità che gli comunicava finalmente l'obiettivo raggiunto da tecnici e maestranze della Sorical: “l’acqua arriva all’impianto di Santa Domenica per 200 litri al secondo. Il flusso in condotta e’ ancora in fase di assestamento. L’impianto e’ gia’ in processo e tra qualche minuto faremo ripartire la mandata per i serbatoi alti di Catanzaro. Solo quando saremo a regime, e cioe’ nella notte spingeremo con il pompaggio da Magisano, raggiungendo i 450 litri al secondo totali”. Tutto bene quel che finisce bene, d'accordo.

Anche se per il Pánta rhêi , il tutto scorre, adesso non basta più la parola di Eraclito bensì una bella somma di euri che non c'è. Servirebbero infatti 20 milioni di euro per l'ammodernamento dell'infrastruttura necessaria all'approvvigionamento idrico di Catanzaro. Città che ha una rete idrica, praticamente posizionata nell'alveo del torrente Fiumarella, un servizio strategico per la qualità della vita della comunità locale evidentemente vulnerabile, consapevolmente debole in ogni suo segmento come dimostrano le recenti pioggie. Tuttavia la crisi dell'acqua è un rischio che non riguarda solo Catanzaro ma i principali centri urbani calabresi, quasi tutti in uno stato di impressionante arretratezza nel settore delle grandi opere civili, dopo tanti anni passati e altrettanti fondi spese a trastullarsi con gli inutili, costosi ed effimeri arredamenti di sedicenti salotti urbani .