TRIDICO, che unisce il Centrosinistra perché nato dal cuore della Calabria

TRIDICO, che unisce il Centrosinistra perché nato dal cuore della Calabria
Posso dire davvero, senza falsa modestia, che l’avevo capito dalla sera di Ferragosto che Pasquale Tridico alla fine avrebbe accettato di fare il candidato alla presidenza della Regione e diventare l’uomo che alla fine ha unito il centrosinistra calabrese.

Lo avevo capito – e anche scritto su questo giornale il 16 di agosto per chi sapeva leggere dentro le righe – perchè un conto è parlare al telefono con le persone e un conto è guardarle in viso e parlargli a 4 occhi, valendo sempre il vecchio detto dei greci alla Eraclito di Efeso (VI secolo prima di Cristo) che gli occhi sono più sicuri testimoni delle orecchie. E quella sera di Ferragosto a Camigliatello, tra un giro in risciò con i bambini e una passeggiata tra la gente in attesa sotto le luminarie della processione della Madonna
Assunta, Pasquale Tridico mi aveva parlato con gli occhi della sincerità e dell’uomo buono, educato, gentile che non si sottraeva a foto, abbracci e baci. Un uomo del popolo che non dimenticava di venire da quel popolo. E così dopo 5 giorni di più o meno passione è arrivato il via libera e da ieri Tridico è diventato l’avversario di Roberto Occhiuto.

Da quella sera non aveva visto più nessun cronista, al telefono non rispondeva ai giornalisti e aspettava il
dipanarsi della matassa che è arrivata con la soddisfazione di tutto il popolo della sinistra e del centro. Cosa assai rara non solo in Calabria, visto il sostegno ad esempio che a Tridico è arrivato financo da Rifondazione Comunista, oltre che dalla miriade di personaggi e associazioni ruotanti nella vasta
galassia della così detta sinistra oltre.

L’uomo dei miracoli è insomma diventato nel giro di nemmeno una settimana quello che è tornato a far sognare un popolo e se se i sogni i primi del prossimo ottobre diventeranno realtà sarà allora un miracolo allo stato puro per l’economista – 50 anni il prossimo 21 settembre, sposato con due figli - prestato da poco alla politica, visto che è stato eletto nelle file del movimento 5 stelle parlamentare europeo nella circoscrizione meridionale solo lo scorso anno.

Prima una brillante carriera di studioso e docente e dal 2019 al 2023 presidente nazionale dell’INPS. Ma lui è un uomo calabrese a tutto tondo, nato a Scala Coeli, un piccolo paese di 800 abitanti della zona ionica della provincia di Cosenza, dove ha fatto anche il Liceo Scientifico, a Cariati, prima di laurearsi
alla Sapienza di Roma e poi il dottorato a Roma Tre. Ma è assai lungo il curriculum di studioso, con incarichi soprattutto nel Regno Unito e borse di ricerche in varie parti d’Europa e negli Stati Uniti. Poi l’incarico di docente ordinario, nel 2019, di politica economica e di economia del lavoro all’Università
Roma Tre e tanti altri incarichi che lo hanno portato a studiare in modo particolare le diseguaglianze di reddito, il welfare e la scarsa crescita.

Si parla di approccio keinesiano che trasuda in tutte le sue opere e nei libri presentati in tutt’Italia, che lo hanno portato ad essere designato dall’allora premier Conte nel marzo 2019 come presidente dell’Inps. Un incarico portato avanti fino alla sua sostituzione nel maggio 2023 ma Tridico venne subito coinvolto nell’attività del Movimento 5 Stelle e poi eletto con quasi 120 mila preferenze alle elezioni europee. Il punto però centrale della visione pubblica di Tridico è che viene considerato il padre del reddito di cittadinanza, la misura cavallo di battaglia dei 5 stelle e che ha fatto del professore di Scala Coeli un vero e proprio uomo immagine.

Ma è forse la storia familiare e personale che getta la luce più’ vera sull’uomo: il papà era guardiano di mucche ed analfabeta. Aveva 6 tra sorelle e fratelli e la vita del padre cambiò proprio grazie allo stato sociale che in età adulta gli permise l’uso di un apparecchio acustico che gli consentì poi anche di parlare. Tutta la sua famiglia nei primi anni ’80 era emigrata a Torino ma Pasquale con mamma e fratelli piccoli
ritornarono in Calabria, con il papà che faceva su e giù tra Torino e la Calabria. Una vita insomma vera, difficile e vissuta, tanto che Tridico spesso passò le vacanze estive in Germania lavorando come lavapiatti.

Ed è proprio lo stato sociale – punto di riferimento costante della sua attività di studioso e di politico – che gli ha consentito di diventare quello che è oggi, compreso il fare approvare il tanto discusso reddito di cittadinanza. Anzi è forse a partire proprio dalla sua esperienza che è nata l’idea di un aiuto da parte dello Stato a chi al momento ne ha bisogno. C’è un post su Instagram del 12 maggio 2024 con una foto che forse racchiude alla perfezione la storia e la biografia di Pasquale Tridico: è ritratto con mamma e moglie. ‘’Mia mamma che mi ha regalato 7 fratelli e sorelle, una famiglia povera ma felice; e mia moglie mamma di due figli, i nostri meravigliosi bambini’’.

Ora il compito e la battaglia forse più difficile: fare diventare appunto realtà i sogni del popolo vasto e vario del centro sinistra calabrese. Per uno che da Scala Coeli è arrivato fin lassù una nuova scalata.