romanzo ‘’A me la gloria’’ (Solferino) che attraversa un pezzo della storia
italiana, quella in particolare di Edda e Galeazzo Ciano.
È il 27 gennaio del 1930 quando lui la vede: una ragazza non ancora
ventenne, che fuma e conversa disinvolta a una festa sontuosa, noncurante
delle occhiatacce delle dame; lui, conte di bell’aspetto con fama di libertino,
rientrato in Italia dopo alcuni anni, la ricorda bambina e ne è
inspiegabilmente attratto. Non è bella come le altre donne che ha
frequentato ma è scintillante, tagliente e autoritaria, e soprattutto è
indipendente.
Si innamorano nel giro di due settimane. È il 24 aprile quando celebrano
il loro matrimonio, benedetto dallo sguardo fiero e approvante del
Duce: Benito Mussolini, il padre della sposa. Nel corso degli anni,
quel colpo di fulmine iniziale maturerà in un amore solido e
tenace, nonostante le ingerenze della politica, le isterie di lei e
l’irrequietezza di lui, i continui e reciproci tradimenti. Un amore
continuamente messo alla prova da una Storia che ha in serbo molti
colpi di scena, per Edda Mussolini e Galeazzo Ciano come per il resto
del mondo. Questo romanzo attraversa un tempo di acciaio e di sangue:
il patto tra Mussolini e Hitler, l’entrata in guerra, i rovesci del conflitto,
la parabola del fascismo dall’apice del consenso alla sua tragica fine.
Mimmo Gangemi chiama i suoi personaggi fuori dai libri di storia,
intrecciando amore e politica in una vicenda squisitamente umana
che ci porta nell’intimità delle stanze dove è nato, e si è drammaticamente
concluso, il regime fascista.
MIMMO GANGEMI, scrittore, ingegnere e giornalista, è autore di vari
romanzi, tra i quali “La signora di Ellis Island” (Einaudi 2011, Piemme
2019) e “Il giudice meschino” (Einaudi 2009), da cui è stata tratta
l’omonima fiction con Luca Zingaretti. Diversi suoi libri sono stati
tradotti in Francia.
Per Solferino ha pubblicato “L’atomo inquieto” (2022).